lunedì 27 maggio 2013

Non è politica, è uno Schifo.

Venerdì scorso Roma è diventata un degno set per uno dei Canti dell'Inferno dantesco. Non che quotidianamente non sia un profondo Purgatorio. C'è stato il solito sciopero ormai bisettimanale di alcune sigle sindacali dei trasporti. In più durante la fascia di garanzia una lite tra due moldavi è finita in tragedia. Sono caduti entrambi sotto un treno della metro A. Non sono morti per fortuna. La metro però è stata chiusa per ore. Ed ecco esplodere scene di panico degne di un teatro di guerra: assalto ai pochi bus disponibili, niente navette sostitutive, orde di pendolari disperati e inferociti, urla, minacce. Termini è un campo di battaglia. Nel resto della città il traffico automobilistico è fuori controllo. Neanche la troupe di Rai3 riesce ad arrivare in tempo per filmare il delirio che si sta consumando. Come al solito giornate di lavoro perse, rabbia, malori, turisti allibiti che non torneranno mai più, un costo sociale elevatissimo.
In tutto questo è l'ultimo giorno di campagna elettorale quindi nel pomeriggio sono previsti ben otto comizi dei maggiori protagonisti delle elezioni accompagnati dai rispettivi leader di partito: Marino con Epifani a San Giovanni, Alemanno e Berlusconi al Colosseo, De Vito e Grillo a Piazza del Popolo, Marchini a San Paolo. Quasi tutti sono stati un flop. Partecipazione scarsa. Per fortuna. Eppure. Eppure questi candidati che si sono spesi in bellissime parole sul cambiamento, sull'inversione di rotta rispetto all'uso dell'auto, sulla mobilità sostenibile come pensavano che le persone avrebbero raggiunto il centro visto lo sciopero selvaggio? Davvero non si sono messi una mano sul cuore prima di paralizzare la città nel venerdì più nero del 2013? Ecco. Se questa è stata una delle prime prove da sindaco, io li boccio tutti. Avrei apprezzato un candidato che avesse avuto il coraggio di rinunciare alla sua festa per protestare contro un sistema distrutto, contro lo sciopero immotivato e selvaggio, contro l'insostenibilità di vivere intrappolati in una sedicente Capitale.

giovedì 23 maggio 2013

Il Degradometro

un test per misurare l'assuefazione al degrado


Grazie alla segnalazione di un lettore ho pensato di ideare un test per misurare la nostra abilità o assuefazione al riconoscimento del degrado a Roma. Nella foto sopra io individuo 7 elementi di degrado. Voi invece? Sotto con la caccia al degrado nei commenti! 
Un aiutino: la foto immortala Piazza di Ponte Umberto I, esattamente qui: http://goo.gl/maps/UzQNQ

martedì 21 maggio 2013

Tempo da Lupi per la Nuova Tiburtina

Ci voleva un ministro che prendesse il treno per rendersi conto della situazione surreale del nuovissimo scalo ferroviario romano. Cioé che è privo di qualsiasi servizio: ristorazione, biglietteria, assistenza passeggeri, turismo, negozi, sanitario. Non ci sono nemmeno i parcheggi. Funziona solo Casa Italo. A ormai due anni dall'inaugurazione. Il neoministro alle infrastrutture Lupi non ci sta e chiede a GrandiStazioni una relazione sui motivi del ritardo. Era ora. 
Esattamente cosa è successo finora? RFI costruisce la mega stazione-ponte di Desideri, costo circa 150 mln inaugurata in pompa magna da Napolitano e Berlusconi il 28 Novembre 2011. Nel frattempo si lavora anche alla nuova circonvallazione interna che è il progetto portante della grande riqualificazione urbana che coinvolge tutta la zona da ponte lanciani alla Tiburtina. La NCI apre ad Aprile 2012, con 2 anni di ritardo e molti svincoli incompleti (Camesena, Lanciani). Lo sono tuttora. La stazione doveva unire due quartieri "storicamente separati dalla ferrovia". Ma il lato Pietralata resta una landa desolata. Il capolinea bus non ha mai visto un autobus finora. Il parcheggio, finito, è ancora chiuso. La stazione doveva poi diventare l'hub dell'AV romana. Si disse che tutti i treni AV che non partivano o terminavano la corsa a Roma avrebbero fermato a Tiburtina. Così non è stato. E la mega piastra ponte è rimasta vuota. Eccezion fatta per Casa Italo, il punto accoglienza di NTV che invece ha scelto Tiburtina e Ostiense come basi per i suoi treni. Il sospetto che si volesse boicottare Tiburtina, e quindi NTV, a favore di Termini (e quindi di Trenitalia) è legittimo, tanto che lo stesso Montezemolo a più riprese ha lamentato l'imperdonabile stato di abbandono del nuovo scalo romano. A maggior ragione se si pensa che su Termini, dopo i mega lavori per il giubileo,  GrandiStazioni sta investendo 80 milioni per costruire un'altra galleria commerciale sopraelevata e un abnorme parking da 1500 posti auto fantascientificamente sospeso sopra i binari, di cui francamente non si percepisce il valore trasportistico se non alla luce della trasformazione di Termini in un lucroso centro commerciale. Ma chi doveva provvedere ai servizi di Tiburtina? RFI che l'ha costruita bandisce la gara per l'appalto dei servizi. Si presentano in tre ma vince GrandiStazioni, società controllata dalle FS (al 60%), come RFI d'altra parte. Tra gli altri soci spiccano Benetton e un certo Caltagirone. L'appalto è aggiudicato a Luglio 2012 come si legge nel documento ufficiale. Da allora non si sa più nulla. Nel frattempo RFI, proprietaria della stazione e delle aree limitrofe comincia a fare cassa con i terreni adiecenti. Con un solo lotto dei 5 disponibili, venduto a BNL che ci costruirà il suo HQ, incassa 73 milioni, la metà del costo della stazione. Un ottimo affare dunque, garantito dalla posizione invidiabile a livello di accessibilità. I dintorni della stazione però restano nel degrado che abbiamo sempre conosciuto. Già perché qui i lavori non sono in carico alle ferrovie ma al Comune che ovviamente piange miseria. Alemanno promette di abbattere l'intricato groviglio della tangenziale davanti alla stazione con 5 mln di fondi di Roma Capitale. Si affida il progetto alla Sapienza. I piloni sono ancora lì. Stessa sorte per il vecchio tracciato della tangenziale fino a Batteria Nomentana che doveva diventare un boulevard cittadino con alberi e piste ciclabili grazie alla vendita di alcuni parcheggi interrati. I parcheggi vengono stoppati per la crisi e la strada rimane l'enorme serpente d'asfalto e smog che è sempre stato. Torniamo alla stazione. A fine 2012 Alemanno dichiara che GrandiStazioni avrebbe già bandito la gara per assegnare gli spazi commerciali della piastra ma che questa sia andata deserta. Prontamente l'AD di GrandiStazioni smentisce. Un bel siparietto non c'è che dire. Aggiunge che il contratto di gestione è stato firmato con RFI solo a Novembre (ma la gara non era stata aggiudicata a Luglio?!?) e che comunque entro il 2013 Tiburtina sarà piena di negozi. Passano i mesi e nulla succede. Addirittura la biglietteria Trenitalia approntata sulla piastra viene smantellata e murata! Il presidente del III municipio a Marzo 2013 solleva un altro dubbio: è tutto fermo perché si sta tentando di raddoppiare gli spazi commerciali intervenendo sulla struttura della stazione. Un'ipotesi inquietante che se confermata convaliderebbe l'idea che la stazione debba diventare un mega centro commerciale e nel frattempo i servizi ai viaggiatori possano attendere. Una follia. Arriviamo al presente. Ad Aprile un'altra scure si abbatte sulla vicenda. L'Agenzia  di Vigilanza sugli appalti pubblici infatti boccia la gara di RFI per l'affidamento della gestione di Tiburtina perché "viola i principi di concorrenza e trasparenza". In pratica sarebbe stata avvantaggiata GrandiStazioni rispetto alle concorrenti con le motivazioni che potete leggere qui.  Non c'è di che stupirsi visto che le due aziende sono entrambe del gruppo FS. La notizia peggiore è che l'Autorità purtroppo non ha alcun potere di modificare quanto accaduto. Ha chiesto a RFI di annullare la gara ma se questa dimostrasse che ora sarebbe antieconomico farlo tutto resterebbe immutato. Che è quello che accadrà. Ora possiamo solo sperare che il "richiamo" del ministro Lupi aiuti a sbloccare questa situazione intollerabile e che venga restituita a viaggiatori turisti e pendolari la dignità che meritano. E speriamo anche che il prossimo sindaco sia più incisivo e meno ciarlatano sulla riqualificazione di questo pezzo fondamentale di città.

lunedì 20 maggio 2013

Se la Fiera di Roma si inventa una rete di trasporti che non c'è.


Accade anche questo nella capitale del Pressapochismo. Guardate un po' la mappa dei trasporti pubblicata sul sito ufficiale della Nuova Fiera di Roma alla sezione "Come Arrivare". Non notate niente di strano? Forse il fatto che è molto bella. Troppo, per essere vero. Eh già, secondo la Fiera infatti a Roma ci sono già la metro C, la metro D, la A è prolungata a Torrevecchia, c'è già l'anello ferroviario con le nuove stazioni Zama, Pigneto, Vigna Clara e Tor di Quinto, ci sono tutta una serie di prolungamenti in atto, la nuova fermata Ponte di Nona sulla FR2 e c'è perfino una stazione sulla FR5 di scambio con la metro A a Baldo degli Ubaldi. Tutto falso. A cominciare dalla mappa stessa che è stata "rubata" dalla rete a un utente del forum skyscrapercity.com. A Roma un ente importante come la Fiera si concede anche il lusso di prendere in giro tutti i potenziali visitatori. Perché non vogliamo certo pensare che sia un errore. L'unica merito che le riconosco è che per un solo istante mi ha fatto sognare di vivere in una città europea, con una rete di trasporti degna di una capitale. Un sogno che nessuno dei candidati sindaco alle elezioni della prossima settimana sembra voler perseguire. Un sogno che tuttavia svanisce presto, basta aprire gli occhi. 

mercoledì 15 maggio 2013

"Che cos'è per lei il degrado?"

Breve videoreportage sull'attivismo antidegrado romano: ci siamo anche noi!

La giornalista Giulia Dellepiane racconta l'esplosione dell'attivismo e dell'impegno sociale romano degli ultimi anni entrando direttamente in contatto con i protagonisti della blogosfera antidegrado. Ha voluto che anche Mobilita(')Roma partecipasse al videoreportage e io ho accettato con piacere. Un breve lavoro molto ben fatto da guardare con attenzione fino alla fine, in cui l'autrice ha voluto sintetizzare il difficile rapporto tra blogger e istituzioni in modo a dir poco eloquente!


lunedì 13 maggio 2013

Prolungamento Metro B Casal Monastero: iniziati i sondaggi

Sono comparsi finalmente i primi cantieri mobili per il prolungamento della linea B a Casal Monastero. Dopo anni di burocrazia il primo project financing (e forse l'ultimo) per un'infrastruttura metropolitana a Roma prende corpo. Non si tratta ancora degli scavi veri e propri ma più probabilmente di predisposizioni per i sondaggi archeologici e per la localizzazione dei sottoservizi. E' comunque una buona notizia. Mi auguro che l'opera proceda senza intoppi e che nel frattempo la linea B sarà "curata" dalla nuova amministrazione per evitare i disservizi che la stanno martoriando negli ultimi tempi e renderla in grado di accogliere il notevole flusso di pendolari che attirerà il nuovo capolinea extra-GRA. Una nota di colore: i bandoni con le scritte apposti sulle recinzioni di cantiere sono stati riciclati da quelli della B1, infatti si notano due pecette per il logo della B e per coprire l'"1". Un segno positivo di risparmio in tempi di crisi. (Un grazie speciale a Marleon1 di SSC per le foto)

cantieri zona Rebibbia - via Raffaello Nasini
cantieri zona San Basilio



venerdì 10 maggio 2013

Chi controlla i controllori?

In una città come la nostra far rispettare le regole è la vera sfida, il vero sogno, il vero incubo, il vero nodo gordiano di tutto il suo funzionamento. Tuttavia se i controllori (alis i vigili urbani) sono scelti con un concorso truccato, come ci si può aspettare che diventino tutti integerrimi difensori del bene pubblico e che più qualcuno non si faccia tentare dall'adulazione della corruzione, della connivenza e dello strapotere che distruggono la città?

mercoledì 8 maggio 2013

L'ultima cialtronata di un'amministrazione incompetente

I romani non sanno più fare i ponti

La notizia è di quelle che ti fanno cadere le braccia (per usare un eufemismo), che ti fanno venire voglia di smettere di lottare per vivere in un posto migliore e fare i bagagli per cominciare a vivere in un posto migliore. 
Eh lo so che di problemi gravi questa città è piena, la sperequazione sociale, la violenza, l'integrazione, la corruzione, lo strapotere delle lobby, l'assoluta mancanza di rispetto delle norme, il degrado, l'inquinamento, il traffico ecc. Però è diverso. Di tutte queste cose qualcuno ogni tanto parla. I giornali, Report, le associazioni e i comitati. E ti sembra che se c'è qualcun altro che si accorge dei problemi come te e li denuncia ti senti già meno solo e sconfitto. 
Poi ci sono i fatti come questo, di cui non parla nessuno, a parte qualche ben informato politico di opposizione. Fatti che sono sicuramente meno gravi e meno "coinvolgenti" ma che proprio per la loro semplicità ci si aspetterebbe che non debbano accadere mai.

Parliamo della passerella ciclopedonale che doveva collegare via Valsolda alla stazione Conca d'Oro della metro B1. Ne abbiamo già parlato a lungo. La gara fu bandita tardi, ci fu il solito ricorso al TAR, concluso il quale si disse che si stavano perfezionando tutte le autorizzazioni, gli espropri eccetera. 
Il 23 Aprile scorso però, il TAR del Lazio accoglie un altro ricorso. E' della ATI Eliseo Ing. Renato Srl – D.A.M.A. Srl, un'altra ati esclusa dalla gara. Contro RomaMetropolitane. Ebbene l'accusa ha del fantascientifico. I ricorrenti chiedono che sia annullata la gara perché il bando era sbagliato. O meglio. Vi si chiedeva di costruire un ponte ciclopedonale con pendenza superiore al 5%. Il che è vietato dalle norme vigenti in materia di accessibilità. Semplice. E disarmante. Non è che a Romametropolitane non lo sapessero. Ma sono andati avanti comunque con quel progetto chiedendo poi alle aziende che concorrevano alla gara di "migliorarlo" per farlo rientrare nella legalità in fase di progetto esecutivo. Detto fatto. La ATI Eliseo Ing. Renato Srl – D.A.M.A. Srl presenta un progetto a norma e perde la gara arrivando al 4° posto. Le tre aziende precedenti invece hanno presentato tutti progetti non a norma. Inclusa la vincitrice. Scatta l'ovvio ricorso, che viene vinto. Morale della favola, la gara è stata annullata ed è tutto da rifare. In più Romametropolitane, cioé noi, deve pagare 5'000 euro di spese legali. Ora per la nuova gara, l'appalto, i ricorsi e l'esecuzione passeranno almeno altri tre anni. Chissà se qualcosa sarà cambiato in questa città per allora.

lunedì 6 maggio 2013

Quer pasticciaccio brutto de via Giulia

Che fine ha fatto il progetto di riqualificazione di via Giulia? Dopo la sollevazione dei comitati e finanche del ministro Ornaghi, Alemanno sembrava aver fatto marcia indietro. Niente più Urban Center, albergo e residenze ma forse una non meglio definita "città dell'arte e dell'artigianato" che suona forse più ideologicamente accettabile. Il problema è che qualcosa lì bisognerà costruire, perché la concessione per il parcheggio è già stata data alla CAM. Cosa si inventa allora il nostro sindaco? Il processo partecipativo! Ebbene sì, uno strumento di dibattito pubblico che dovrebbe precedere la stesura di un progetto viene riproposto dopo aver tentato di calare lo stesso progetto dall'alto senza interpellare nessuno. Non solo. Il progetto alla base della discussione è proprio quello originale con l'albergo le residenze e tutto il resto. Insomma Alemanno se volevi "buttare alle ortiche" questa occasione incredibile di riqualificazione urbana ci sei riuscito. Indire un concorso internazionale di idee prima di affidare ad personam una zona di tale pregio no? In ogni caso ormai il pasticciaccio è fatto. Probabilmente i reperti rinvenuti nello scavo del parking resteranno a marcire sotto bianchi teli per anni. In ogni caso la possibilità di dire la propria adesso c'è. Fino al 10 Maggio si possono inviare le osservazioni e i commenti a questo indirizzo: ciriaco.confessore@comune.roma.it.
Quello che scriverò io come Mobilita(') Roma è che i punti imprescindibili della riqualificazione sono:
  • il parcheggio interrato prevalentemente pertinenziale
  • eliminazione della sosta su tutta la lunghezza di via Giulia
  • valorizzazione dei reperti archeologici
  • chiusura della quinta prospettica su via Giulia e sul Lungotevere
  • almeno uno spazio di attrazione pubblica (urban center/ ristorante / museo ecc...)
  • un progetto architettonico di qualità
E voi cosa scriverete?