venerdì 20 dicembre 2013

Quale futuro per la metro B?

Forse il 2013 non è stato disastroso come il 2012, che tutti ricorderemo come l'anno nero della linea blu con le immagini delle persone scaricate sui binari dopo l'ennesimo guasto. Il futuro tuttavia non pare essere più roseo. Iniziamo con la raccolta firme partita dal presidente del consiglio del municipio III 

“per chiedere l'adeguamento delle corse da e verso Piazza Conca d'Oro, con la riduzione del tempo di attesa alla partenza del treno[...]".  Possibile che un rappresentante delle istituzioni non conosca le motivazioni delle frequenze scandalose della linea B e B1? Basterebbe chiedere ad Atac. Così, mentre l'ennesimo guasto e occupazione di binari (!) bloccava mezza città RomaFaSchifo intervistava un dipendente Atac riguardo l'insicurezza del deposito della linea B e le condizioni di esercizio scoprendo, per esempio, che la manutenzione è svolta da personale in perenne stato di precarietà che "fa miracoli per fare uscire i treni la mattina" componendoli come puzzle con i pezzi funzionanti. Non solo. E qui veniamo al nocciolo della questione. Più di tot treni in circolazione non potranno mai esserci, vecchi o nuovi che siano. L'alimentazione non ce la fa. E ci voleva un blogger per scoprire la verità mentre i politici raccolgono le firme. Quindi? Se non si spendono un mucchio di soldi per le sottostazioni elettriche il servizio non migliorerà mai. Non è proprio vero. Perché peggiorerà. Due eventi in teoria molto positivi caratterizzeranno il 2014 della metro B: l'arrivo dei nuovi treni CAF ordinati dalla giunta Alemanno due anni fa (colpevolmente in estremo ritardo rispetto all'apertura della diramazione B1) e l'apertura della stazione Jonio, nuovo capolinea. Insomma la linea si allunga ancora, quindi se non aumentano i treni diminuiranno i passaggi. Ma arrivano i treni nuovi! direte. Che problema c'è? Il problema è che i treni nuovi non "aumenteranno" la flotta ma sostituiranno i vecchi. Dunque? Non cambia nulla? Magari. I nuovi CAF, dotati della tanto attesa aria condizionata e apparati tecnologici molto più moderni come siamo abituati a vedere sulla linea A, consumano molta più energia. E qui torniamo al problema dell'alimentazione. Morale della favola, con i nuovi treni forse sarà obbligatorio ridurre le corse. E' come se vi compraste una cella frigorifera industriale pensando di attaccarla alla 220v. Al peggio non c'è mai fine.
In questo scenario affatto roseo si innesta la tristissima vicenda del prolungamento della linea oltre Rebibbia per 3km a Casal Monastero. Opera fondamentale per servire un vastissimo bacino di pendolari della Sabina e della valle tiburtina. La gara è stata affidata ormai 3 anni fa, sbandierata come primo project financing per infrastrutture di trasporto. A maggio si sono visti i primi cantieri per dei sondaggi poi più nulla. Nell'era Marino il progetto sembra dimenticato. A quanto pare invece lo vogliono proprio arenare. Sempre fortuitamente, grazie a un intervento del presidente del CdQ Casal Monastero durante un'intervista all'assessore alla "Trasformazione Urbana" Giovanni Caudo, veniamo a sapere che il costo in "cemento" che sarebbe colato per ripagare la metro è considerato troppo alto, per cui de facto il progetto è stato accantonato. Bye bye nodo di scambio fuori dal GRA. Sembrano parole molto nobili se non venissero da un signore che dice di voler densificare la città e allo stesso tempo che il PRG vigente deve essere attuato (milioni di metri cubi quasi tutti fuori GRA). Poiché le edificazioni previste per il prolungamento della metro sarebbero tutte a ridosso della linea non sarebbe un buon caso di "densificazione"? Dobbiamo rigettarlo in toto? E dove si trovano 400 milioni di euro pubblici se il project financing naufraga?
Forse è meglio così. In questo stato la metro B non si può proprio permettere di allungarsi.
Dunque cari Caudo cari Improta cari Marino, non vi sembra il caso, nel marasma del bilancio, dell'Atac ecc di mettere in cima alle priorità un serio investimento per l'ammodernamento della nostra cara prima linea metropolitana?


Potrebbe interessarti:http://montesacro.romatoday.it/metro-b1-raccolta-firme.html
Seguici su Facebook:http://www.facebook.com/pages/RomaToday/41916963809

martedì 10 dicembre 2013

Nuovo stadio AS Roma: implosione o opportunità?


Lo stadio della Roma va avanti. L'architetto, il proprietario dei terreni (il noto costruttore Parnasi), il proprietario della squadra sono sbarcati in Campidoglio in pompa magna per la presentazione del progetto. Tutti entusiasti. Finché non si è parlato di infrastrutture. Chi ce li mette i soldi? La zona scelta, Tor di Valle, se mai si riuscirà a portare a termine la variante al PRG necessaria (forse sarà facilitata dalla neo legge sugli stadi) e se si vinceranno le opposizioni degli ambientalisti, è attualmente servita solo dalla via del Mare e dalla Roma-Lido. Incastrata com'è in un'ansa del Tevere risulta potenzialmente isolata e preclusa a tutta Roma Ovest se non attraverso il GRA. Non certo il massimo dell'accessibilità per un polo che attrarrà anche 60.000 persone a evento. La via del Mare è una strada pericolosa e buia sempre congestionata. La Roma-Lido ha gravi carenze di qualità del servizio a partire dalle frequenze e la cancellazione delle corse. Cosa si intende fare dunque per portare i tifosi allo stadio senza paralizzare un intero quadrante ogni settimana? Non è chiaro. Di sicuro il comune non vuole rimetterci un euro. Eppure l'occasione sarebbe veramente preziosa per ricongiungere le due sponde del tevere e collegare tra loro linee su ferro portanti e poli d'attrazione. Di sotto la proposta di Mobilita(')Roma: un tram in sede propria che dalla Metro B passi per l'Europarco, il Torrino, scambi con la Lido a Tor di Valle, penetri nell'area dello stadio con una fermata apposita, scavalchi il tevere servendo il complesso di uffici della Muratella e di Parco dei Medici fino alla stazione ferroviaria FR1 di Muratella e infine costeggiando la collina ex Alitalia faccia capolinea con un nodo di scambio ferro-gomma nei pressi dello svincolo del GRA. Un altro ramo potrebbe attraversare il Torrino fino a Mezzocammino e la Colombo con un ulteriore parcheggio di scambio per chi viene dal litorale e da Spinaceto. In totale 10km di binari. 
I vantaggi? Rendere lo stadio accessibile da tutta la città grazie alla connessione con la FR1 l'unica ferrovia metropolitana passante della città. La connessione FR1, Roma-Lido, Metro B che consente finalmente di scambiare tra tre linee che corrono parallele e si intersecano solo a Piramide. La possibilità per gli utenti della lido e per chi proviene da Fiumicino con il treno di raggiungere l'Eur senza intasare la metro B. Un sistema di adduzione  rapida ai nodi del ferro per il quadrante Spinaceto, Torrino-Mezzocammino, Eur, Muratella. Infine grazie ai parcheggi di scambio nei pressi del GRA, della Roma-Fiumicino e della Colombo, un sistema di drenaggio del traffico privato che lo intercetta prima dell'ingresso in città. Infine un sistema connettivo di poli d'attrazione importanti (il famoso 2° polo turistico) come la Nuvola di Fuksas, L'acquario di Roma,  il Palalottomatica, L'Europarco con Euroma2, il futuro stadio, il polo terziario di Muratella e Parco dei Medici, la collina ex Alitalia su cui pende una trasformazione urbanistica attesa da anni. 
E i costi?, si dirà. Certo il sistema è complesso. Tuttavia da anni si parla dell'atteso corridoio Eur-Spinaceto (su filobus) i cui lavori non sono mai partiti, salvo gli scavi archeologici. L'idea vincente secondo me è spingersi al di la' del tevere ed eliminare una cesura che pesa troppo sulla mobilità del quadrante. Occorre un nuovo ponte sul fiume in un'area peraltro protetta, il sottopasso della FR1 e della Roma-Lido, un deposito per i mezzi e i 3 parcheggi di scambio. Volendo esagerare siamo sui 200 milioni di euro. Una cifra che con un partenariato pubblico-privato, fondi europei ecc potrebbe non essere impossibile da reperire.


Visualizza Accessibilità Stadio AS Roma Tor di Valle in una mappa di dimensioni maggiori