Le indagini sulle tangenti per i filobus sono finite. E' molto probabile che Mancini e gli altri saranno processati. Bene. E i filobus? Quando li porteremo a Roma da Bologna e dalla Rebubblica Ceca?
Andiamo avanti, sulla questione ponte sul GRA tra Tor Pagnotta e Fonte Laurentina, grazie a un'interrogazione del consigliere M5S Stefàno, abbiamo una risposta: se tutto va bene il ponte vedrà la luce tra due anni. Dal momento in cui Romametropolitane consegnerà il terreno al consorzio Tor Pagnotta2 (si dice Aprile 2014, perché non è stato fatto prima?!?) ci vorranno infatti 6 mesi per la gara e poi 15 per i lavori. Quindi salvo imprevisti prevedibili nel 2016 il corridoio raggiungerà quei cittadini per servire i quali era nato. Sette anni dopo l'inizio dei lavori e 15 anni dall'arrivo delle prime palazzine. L'assessore Caudo incalzato dai cinquestelle fa sapere che nessuna "penale" sarà attribuita al consorzio che deve costruire il ponte, essendo la posizione di quest'ultimo nella vicenda regolare. Piuttosto stupefacente per un'opera che, per chi ancora se ne ricorda, doveva essere completata a fine 2011.
Alla fine quindi che mezzi passeranno in questo maledetto corridoio? I filobus, se mai venissero consegnati, non potrebbero circolare senza la linea aerea. La cui installazione non si sa quando sia prevista. Sappiamo solo che il progetto (della linea aerea) è stato approvato con prescrizioni. Approvato da chi? E quali prescrizioni? E poi perché questo progetto nel progetto arriva solo ora a 4 anni dall'inizio dei lavori? Misteri. Quello che sappiamo invece è che se non finiscono i lavori del centro commerciale Maximo costruito da Parsitalia, nemmeno il corridoio può essere completato. Bisogna allargare via di Tor Pagnotta, forse sfasciare la Laurentina per un sottopasso e mettere i pali mancanti. E deve farlo Parnasi.
Così mentre passeremo i prossimi anni aspettando che i re di Roma, Caltagirone e Parnasi facciano la loro misera parte completando quel progetto pubblico che ha permesso loro rispettivamente di cementificare mezzo agro romano e di tirare su l'ennesimo centro commerciale, potremo comunque godere di una fantastica preferenziale di due km percorsa da normalissimi bus. La notizia sbandierata come una conquista epocale per la città arriva a inizio mese. Altri tre mesi di lavori per risfasciare il corridoio appena fatto. Bisogna aprire nuovi varchi per far passare i bus che non percorrono tutto il corridoio dall'inizio alla fine. Quindi forse il progetto era sbagliato da sempre? Poi sarà realizzata una nuova inversione di marcia davanti al costruendo centro commerciale. Come non pensare che sia l'ennesima pecetta per sistemare l'accesso al cc data la palese infattibilità del sottopasso previsto?
Lo scandalo continua...
Però sbagliano anche i cittadini, che le case costruite in mezzo al nulla da questi farabutti le comprano pure. Capisco che molti sono stati spinti a vivere in quei posti senza servizi dall'assurdo mercato immobiliare. Tuttavia sono troppi quelli che considerano un must la casa con il box auto e reputano invece un difetto marginale il fatto che non ci siano metro o tram vicini. Ora che in macchina ci passano la vita, incollonnati sulla Laurentina, avranno tempo per riflettere. Loro come tanti altri romani purtroppo, abbrutiti da decenni di politica romana della mobilità insostenibile.
RispondiEliminaL'appartamento di Caltagirone a Tor Pagnotta o a Ponte di Nona se lo compra l'Italiano (o meglio il romano) così com'è. "Acì..." , "Amò" "er tzogno der nido d'amore.." con una cultura media rimasta agli anni '30 i figli chiamati Jessica, Dafne e Mirko, tutti cresciuti a pane Canale 5 e sogni Berlusconiani.
RispondiEliminaE' così il 90% della popolazione italiana. Magari a Milano l'ATM nella sua "Ponte di Nona" ti ci prolunga il 15 in sede propria e qui invece vai ad abitare in un "non spazio" solamente perché siamo più polli dei milanesi...lo siamo sempre stati, da 2.000 anni a questa parte.
Tramvinicyus