Tutti i giornali di oggi riportano la notizia dello sblocco dei fondi per la Metro C da parte del CIPE. Tutti parlano del giubilo di Alemanno il quale sostiene di aver salvato i cantieri dalla chiusura e che ora nulla osta l'apertura dei lavori sulla tratta T3, solo due stazioni, da San Giovanni al Colosseo.
Di cosa stiamo parlando veramente però ce lo spiega il Sole24ore. Per farla breve il costruttore MetroC SpA ha chiesto più soldi all'appaltatore Romametropolitane. Li ha cominciati a chiedere dall'Ottobre 2007, cioè pochi mesi dopo l'apertura dei primi cantieri, per vari motivi secondo cui i costi sarebbero aumentati e che potete leggere nell'articolo. Nel frattempo nel 2010 viene approvato dal CIPE il progetto della tratta T3, dal valore rivisto al ribasso di "soli" 792 milioni. E da allora stiamo aspettando i cantieri, sempre promessi ma mai aperti. Oggi sappiamo perché. Lo stato non autorizza l'erogazione di fondi per progetti con contenziosi in corso. Quindi i 792 milioni per arrivare a Colosseo erano congelati nell'attesa che si coprissero gli extra costi delle tratte precedenti. Costi che il comune non riusciva a sostenere portandolo a richiedere l'intervento dello Stato. Ed ecco che oggi sono stati accordati 253mln a Metro C SpA dal CIPE. Lo Stato però per mettere sul piatto la sua parte di 81,1 milioni, ha azzerato il finanziamento della tratta T2, la più importante, quella nel centro storico. Intendiamoci, erano 33 milioni, pochissimi spiccioli, però ad oggi si può dire che la prosecuzione della metro C oltre Colosseo è completamente al palo e senza un soldo.
Tuttavia la parte più interessante della notizia è come al solito in fondo. Si evince infatti che lo Stato avrebbe fatto un "favore" al Comune mettendo una pezza sulla sua incapacità gestionale. Infatti se fossero in futuro accertate responsabilità sui soggetti a cui spettava il dovere della corretta progettazione e della corretta gestione dei lavori e del rapporto con l'appaltatore, lo Stato potrebbe rivalersi sul Comune dei soldi concessi oggi. Una bella spada di Damocle che potrebbe causare non pochi problemi in futuro.
In ogni caso facciamo che oggi resti il giorno della festa. Che l'ennesimo sospetto di mala amministrazione non rovini l'entusiasmo del momento. Tra poche settimane dovremmo vedere ruspe e trivelle sotto il simbolo della città. E tra sei o sette anni la periferia est potrebbe essere incredibilmente più vicina al centro.
sicuramente era meglio spendere soldi per il prolungamento della rebibbia/casal mostarero
RispondiEliminaadesso aspetteremo anni per una tratta inutile
la san giovanni/ colosseo
La San Giovanni-Colosseo è la tratta più importante dell'intera linea C poiché crea ben due stazioni di scambio alternative a Termini. Inoltre agganciando la C e la B consente una significativa diminuzione dell'affollamento sulla tratta centrale della A.
RispondiEliminail prol. b rebibbia 7 casal monastero .....era prioiritaria
RispondiEliminama chi sfrutta questa tratta ....da giardinetti al colosseo ???
il traffico turistico si concentra in centro ...
opera inutile...come tante altre...bastava un bel trenino veloce dalla stazione manzoni.......2km...liberi lberi...via labicana e via......
lo spreco continua......
Bhe non chiamerei proprio inutile una linea di trasporto rapido capace di trasportare 24.000 passeggeri all'ora per direzione di marcia per una distanza di 20 chilomtri consentendogli di arrivare dalla periferia est al centro storico o di proseguire sulla metro A o B.
EliminaAnonimo penso che tu di trasporti ne capisca davvero poco!
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