Denigrare il trasporto pubblico per indurre ad acquistare auto. Auto che consentono di infilarsi ovunque in spregio a tutte le regole del codice stradale. Anche questo è consentito. Perché la pubblicità è l'anima del commercio. E per vendere bisogna fare leva sui sentimenti delle persone. Oppure indurre dei sentimenti nelle persone. In questo spot si fanno entrambe le cose. Si fa leva sulle difficoltà del tpl italiano in questo momento. Allo stesso tempo però si induce l'idea pericolosissima che l'automobile sia meglio del tpl sempre e comunque. Perché evita il "contatto" con la massa, con gli "sfigati" costretti a usare il mezzo pubblico. Non si dice però che comprando l'auto si andrà incontro a insostenibili costi in carburanti, assicurazione, manutenzione, a ore spese nel traffico, a ore spese a cercare parcheggio, al rischio di incidenti mortali, all'aumento dello smog che probabilmente impedirà ai vostri figli di crescere in salute, che sbriciolerà i vostri polmoni tanto quanto i monumenti delle vostre città. No. D'altro canto l'onnipervasività della cultura autocentrica è sotto gli occhi di tutti. Talmente tanto da non farci più accorgere che le auto hanno preso il sopravvento sui nostri spazi pubblici, marciapiedi, aiuole, piazze, strisce pedonali, fermate dei bus, scivoli per disabili. Anche le stesse strade in realtà non ospitano solo il traffico di transito ma sono per lo più parcheggi per lo scarico dei camion, i bus turistici, per lo shopping ecc. In un paese che dice di voler cambiare rotta sui temi della sostenibilità ambientale uno spot come questo andrebbe vietato. Come fare pubblicità alle sigarette. Perché alla stregua del fumo le auto uccidono.
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