mercoledì 8 maggio 2013

L'ultima cialtronata di un'amministrazione incompetente

I romani non sanno più fare i ponti

La notizia è di quelle che ti fanno cadere le braccia (per usare un eufemismo), che ti fanno venire voglia di smettere di lottare per vivere in un posto migliore e fare i bagagli per cominciare a vivere in un posto migliore. 
Eh lo so che di problemi gravi questa città è piena, la sperequazione sociale, la violenza, l'integrazione, la corruzione, lo strapotere delle lobby, l'assoluta mancanza di rispetto delle norme, il degrado, l'inquinamento, il traffico ecc. Però è diverso. Di tutte queste cose qualcuno ogni tanto parla. I giornali, Report, le associazioni e i comitati. E ti sembra che se c'è qualcun altro che si accorge dei problemi come te e li denuncia ti senti già meno solo e sconfitto. 
Poi ci sono i fatti come questo, di cui non parla nessuno, a parte qualche ben informato politico di opposizione. Fatti che sono sicuramente meno gravi e meno "coinvolgenti" ma che proprio per la loro semplicità ci si aspetterebbe che non debbano accadere mai.

Parliamo della passerella ciclopedonale che doveva collegare via Valsolda alla stazione Conca d'Oro della metro B1. Ne abbiamo già parlato a lungo. La gara fu bandita tardi, ci fu il solito ricorso al TAR, concluso il quale si disse che si stavano perfezionando tutte le autorizzazioni, gli espropri eccetera. 
Il 23 Aprile scorso però, il TAR del Lazio accoglie un altro ricorso. E' della ATI Eliseo Ing. Renato Srl – D.A.M.A. Srl, un'altra ati esclusa dalla gara. Contro RomaMetropolitane. Ebbene l'accusa ha del fantascientifico. I ricorrenti chiedono che sia annullata la gara perché il bando era sbagliato. O meglio. Vi si chiedeva di costruire un ponte ciclopedonale con pendenza superiore al 5%. Il che è vietato dalle norme vigenti in materia di accessibilità. Semplice. E disarmante. Non è che a Romametropolitane non lo sapessero. Ma sono andati avanti comunque con quel progetto chiedendo poi alle aziende che concorrevano alla gara di "migliorarlo" per farlo rientrare nella legalità in fase di progetto esecutivo. Detto fatto. La ATI Eliseo Ing. Renato Srl – D.A.M.A. Srl presenta un progetto a norma e perde la gara arrivando al 4° posto. Le tre aziende precedenti invece hanno presentato tutti progetti non a norma. Inclusa la vincitrice. Scatta l'ovvio ricorso, che viene vinto. Morale della favola, la gara è stata annullata ed è tutto da rifare. In più Romametropolitane, cioé noi, deve pagare 5'000 euro di spese legali. Ora per la nuova gara, l'appalto, i ricorsi e l'esecuzione passeranno almeno altri tre anni. Chissà se qualcosa sarà cambiato in questa città per allora.

1 commento:

  1. In un paese normale prima di indire una nuova gara ci sarebbe stato un sonoro calcio nel culo al funzionario di Romametropolitane che aveva gestito la vecchia gara e ai suoi stretti collaboratori.

    In un paese normale però...che non è il nostro.

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