Ci voleva un ministro che prendesse il treno per rendersi conto della situazione surreale del nuovissimo scalo ferroviario romano. Cioé che è privo di qualsiasi servizio: ristorazione, biglietteria, assistenza passeggeri, turismo, negozi, sanitario. Non ci sono nemmeno i parcheggi. Funziona solo Casa Italo. A ormai due anni dall'inaugurazione. Il neoministro alle infrastrutture Lupi non ci sta e chiede a GrandiStazioni una relazione sui motivi del ritardo. Era ora.
Esattamente cosa è successo finora? RFI costruisce la mega stazione-ponte di Desideri, costo circa 150 mln inaugurata in pompa magna da Napolitano e Berlusconi il 28 Novembre 2011. Nel frattempo si lavora anche alla nuova circonvallazione interna che è il progetto portante della grande riqualificazione urbana che coinvolge tutta la zona da ponte lanciani alla Tiburtina. La NCI apre ad Aprile 2012, con 2 anni di ritardo e molti svincoli incompleti (Camesena, Lanciani). Lo sono tuttora. La stazione doveva unire due quartieri "storicamente separati dalla ferrovia". Ma il lato Pietralata resta una landa desolata. Il capolinea bus non ha mai visto un autobus finora. Il parcheggio, finito, è ancora chiuso. La stazione doveva poi diventare l'hub dell'AV romana. Si disse che tutti i treni AV che non partivano o terminavano la corsa a Roma avrebbero fermato a Tiburtina. Così non è stato. E la mega piastra ponte è rimasta vuota. Eccezion fatta per Casa Italo, il punto accoglienza di NTV che invece ha scelto Tiburtina e Ostiense come basi per i suoi treni. Il sospetto che si volesse boicottare Tiburtina, e quindi NTV, a favore di Termini (e quindi di Trenitalia) è legittimo, tanto che lo stesso Montezemolo a più riprese ha lamentato l'imperdonabile stato di abbandono del nuovo scalo romano. A maggior ragione se si pensa che su Termini, dopo i mega lavori per il giubileo, GrandiStazioni sta investendo 80 milioni per costruire un'altra galleria commerciale sopraelevata e un abnorme parking da 1500 posti auto fantascientificamente sospeso sopra i binari, di cui francamente non si percepisce il valore trasportistico se non alla luce della trasformazione di Termini in un lucroso centro commerciale. Ma chi doveva provvedere ai servizi di Tiburtina? RFI che l'ha costruita bandisce la gara per l'appalto dei servizi. Si presentano in tre ma vince GrandiStazioni, società controllata dalle FS (al 60%), come RFI d'altra parte. Tra gli altri soci spiccano Benetton e un certo Caltagirone. L'appalto è aggiudicato a Luglio 2012 come si legge nel documento ufficiale. Da allora non si sa più nulla. Nel frattempo RFI, proprietaria della stazione e delle aree limitrofe comincia a fare cassa con i terreni adiecenti. Con un solo lotto dei 5 disponibili, venduto a BNL che ci costruirà il suo HQ, incassa 73 milioni, la metà del costo della stazione. Un ottimo affare dunque, garantito dalla posizione invidiabile a livello di accessibilità. I dintorni della stazione però restano nel degrado che abbiamo sempre conosciuto. Già perché qui i lavori non sono in carico alle ferrovie ma al Comune che ovviamente piange miseria. Alemanno promette di abbattere l'intricato groviglio della tangenziale davanti alla stazione con 5 mln di fondi di Roma Capitale. Si affida il progetto alla Sapienza. I piloni sono ancora lì. Stessa sorte per il vecchio tracciato della tangenziale fino a Batteria Nomentana che doveva diventare un boulevard cittadino con alberi e piste ciclabili grazie alla vendita di alcuni parcheggi interrati. I parcheggi vengono stoppati per la crisi e la strada rimane l'enorme serpente d'asfalto e smog che è sempre stato. Torniamo alla stazione. A fine 2012 Alemanno dichiara che GrandiStazioni avrebbe già bandito la gara per assegnare gli spazi commerciali della piastra ma che questa sia andata deserta. Prontamente l'AD di GrandiStazioni smentisce. Un bel siparietto non c'è che dire. Aggiunge che il contratto di gestione è stato firmato con RFI solo a Novembre (ma la gara non era stata aggiudicata a Luglio?!?) e che comunque entro il 2013 Tiburtina sarà piena di negozi. Passano i mesi e nulla succede. Addirittura la biglietteria Trenitalia approntata sulla piastra viene smantellata e murata! Il presidente del III municipio a Marzo 2013 solleva un altro dubbio: è tutto fermo perché si sta tentando di raddoppiare gli spazi commerciali intervenendo sulla struttura della stazione. Un'ipotesi inquietante che se confermata convaliderebbe l'idea che la stazione debba diventare un mega centro commerciale e nel frattempo i servizi ai viaggiatori possano attendere. Una follia. Arriviamo al presente. Ad Aprile un'altra scure si abbatte sulla vicenda. L'Agenzia di Vigilanza sugli appalti pubblici infatti boccia la gara di RFI per l'affidamento della gestione di Tiburtina perché "viola i principi di concorrenza e trasparenza". In pratica sarebbe stata avvantaggiata GrandiStazioni rispetto alle concorrenti con le motivazioni che potete leggere qui. Non c'è di che stupirsi visto che le due aziende sono entrambe del gruppo FS. La notizia peggiore è che l'Autorità purtroppo non ha alcun potere di modificare quanto accaduto. Ha chiesto a RFI di annullare la gara ma se questa dimostrasse che ora sarebbe antieconomico farlo tutto resterebbe immutato. Che è quello che accadrà. Ora possiamo solo sperare che il "richiamo" del ministro Lupi aiuti a sbloccare questa situazione intollerabile e che venga restituita a viaggiatori turisti e pendolari la dignità che meritano. E speriamo anche che il prossimo sindaco sia più incisivo e meno ciarlatano sulla riqualificazione di questo pezzo fondamentale di città.
quindi? RFF (la RFI FRANCESE) non è delle SNCF (ferrovie di stato francesi)?
RispondiEliminae poi vorrei far notare che grandistazioni s.p.a ha un azionariato e che le fs s.p.a sono solo degli azionisti di grandistazioni spa assieme ad altri..
Quindi!
RispondiEliminaMentre in francia le cose si fanno anche in condizioni di ipotetico conflitto di interesse, in italia no. Perchè il conflitto genera inciucio e rimangono monconi di grandi opere.
Che Lupi possa cambiare qualcosa che è stata inaugurata e benedetta dal suo grande capo la vedo proprio dura...
marco
Quindi in francia non c'e conflitto di interesse... mentre in Italia dove i gruppi 'privati' del settore sono sostanzialmente finte società finanziate dallo stato francese create per monopolizzare il mercato italiano e mantenere i carrozzoni di stato transalpino con 500000 dipendenti e passa (record mondiale..)..quello invece non è conflitto di interessi..sisi
RispondiEliminadella serie.. trattati peggio del magreb francese dagli euroburocrati francesi...
Allora amici. Ho scoperto che protestando direttamente a loro, qualcosa si ottiene.
RispondiEliminaCirca un mese fa ho inoltrato un reclamo a RFI direttamente nel loro sito, circa un vetro rotto (atto vandalico) che da mesi insisteva nella stazione vicina alla mia abitazione.
Aho....voi non ci crederete : mi hanno risposto ! Ebbene si, dopo una settimana mi hanno risposto con tanto di scuse e nome e cognome e firma del funzionario.
E udite udite....dopo un altra settimana hanno sostituito il vetro !
Qui trovate il form per inoltrare reclami :
http://reclami-e-suggerimenti.trenitalia.com/Reclami/Default.aspx
Un saluto,
Stefano