Un'altra inaugurazione è stata promessa oggi dal sindaco. Marzo 2013. Tram 8 a Piazza Venezia. Cioé tra 6 mesi. E per la stessa data promessa anche la "riqualificazione" dello slargo antistante il teatro argentina e l'apertura al pubblico degli scavi. Roba da metterci la firma. Sarebbe bello poter credere all'ennesima sparata dell'amministrazione. Più realistico dubitare se non addirittura rassegnarsi. A tre mesi dall'apertura dei cantieri è stato ovviamente ritrovato di tutto a livello archeologico e non poteva essere altrimenti vista la zona. D'altra parte i due anni di ritardi e di annunci mancati per l'apertura degli stessi ci dissero fossero motivati proprio da un più attento studio delle interferenze con lo strato archeologico e i sottoservizi. Sarà vero? I più maliziosi sospettano che per salvare i resti ma soprattutto gli interessi dei commercianti alla fine il tram non arriverà mai a Piazza Venezia ma sarà arretrato a Largo Cairoli. Il che costituirebbe una pesantissima sconfitta per la mobilità dell'intera città e la disfatta definitiva del sogno originario di portare l'8 a Termini. Io mi accontenterei di un naturale ritardo all'italiana. Anche perché, diciamocelo, Marzo 2013 sembra diventata una specie di data magica da calendario dei Maya in cui si chiuderanno tutti i cantieri delle pochissime opere pubbliche per la mobilità in corso, la metro C a Centocelle, il nodo di Termini, il corridoio monco Laurentina-TorPagnotta e per l'appunto, il tram 8.
Invece l'unica cosa che è certa finirà è questa amministrazione, il cui immobilismo e la cui mancanza di idee hanno frenato bruscamente per 5 anni la difficilissima risalita della città verso un modello di sostenibilità europeo. Ma forse nemmeno la giunta arriverà a Marzo 2013. Sebbene inspiegabilmente uscito indenne da scandali pazzeschi come Parentopoli, Ama, Atac, l'inchiesta sui punti verde qualità, la vergogna dell'affaire Malagrotta, l'arresto di Piccolo, fino al recentissimo sospetto di tangenti a Eur Spa per la commessa dei filobus, Alemanno deve riuscire a farsi approvare il bilancio o sarà durissima andare avanti. Ormai è chiaro che non ci resta che attendere la campagna elettorale per tornare a sentir parlare di temi fondamentali come la mobilità. O almeno c'è da augurarselo.
Invece l'unica cosa che è certa finirà è questa amministrazione, il cui immobilismo e la cui mancanza di idee hanno frenato bruscamente per 5 anni la difficilissima risalita della città verso un modello di sostenibilità europeo. Ma forse nemmeno la giunta arriverà a Marzo 2013. Sebbene inspiegabilmente uscito indenne da scandali pazzeschi come Parentopoli, Ama, Atac, l'inchiesta sui punti verde qualità, la vergogna dell'affaire Malagrotta, l'arresto di Piccolo, fino al recentissimo sospetto di tangenti a Eur Spa per la commessa dei filobus, Alemanno deve riuscire a farsi approvare il bilancio o sarà durissima andare avanti. Ormai è chiaro che non ci resta che attendere la campagna elettorale per tornare a sentir parlare di temi fondamentali come la mobilità. O almeno c'è da augurarselo.
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