Quando si ripete qui e su altri blog più noti che il cancro di Roma sono le lobbies, i potentati, i cartelli, le associazioni di categoria arricchitesi grazie a licenze concesse chissà come e chissà quando o a volte semplicemente operando indisturbate nella totale illegalità, senza alcun tipo di controllo da parte delle amministrazioni, anzi probabilmente con la compiacenza di amministratori poco onesti. Quando ci si sgola su questi temi, a Roma, sembra sempre di parlare di un problema di serie B, da ultima pagina. Invece basta mettere insieme tre articoli sullo stesso giornale nello stesso giorno per rendersi conto in maniera lampante di dove risiedono le responsabilità di caos, degrado, sopruso e invivibilità in questa città. Lo ha fatto ieri il Corriere raccontandoci che:
- Alcuni commercianti di via di Ripetta hanno manifestato bloccando la passeggiata di Ripetta per ore camminando sulla strada. Protestavano CONTRO la pedonalizzazione della via del Tridente. Sono capeggiati da Annibile, che possiede una macelleria sulla strada. E' preoccupato che la pedonalizzazione porti "movida", con bar e ristoranti che allestiranno dei dehors fuori dai loro locali. Come dargli torto. Molto meglio la puzza di gasolio e la doppia fila che ti costringe a rischiare la vita perché sul marciapiede di 50 centimetri che la soprintendenza ha impedito di allargare ci si parcheggiano i suv. A due passi da Piazza del Popolo e dal Pincio.
- I camion bar o sono abusivi, o hanno autorizzazioni rilasciate d'urgenza o vecchie di decenni. In ogni caso quasi impossibile rintracciarne la validità. Tredicine è sotto accertamenti da parte della Finanza. Insieme a molti altri per irregolarità igieniche e contabili. Solo che lui continua a sedere nell'assemblea capitolina al fianco di Giovanni Alemanno.
- Gli autodemolitori, meglio noti come sfasciacarrozze, protestano per la mancata attuazione delle norme per la regolamentazione da parte del Campidoglio. Eh già perché sono negli stessi posti da 60 anni e nessuno li tocca. E ovviamente hanno autorizzazioni a scadenza. E sono 60 anni che continuano a operare nell'illegalità (qualcuno di loro vi ha mai rilasciato uno scontrino fiscale?), nel degrado, inquinando irrimediabilmente il suolo con resti di olio, benzina, lubrificanti e metalli vari. Anche sulla Palmiro Togliatti. Lì dove doveva sorgere il Parco Archeologico di Centocelle. Lì dove Alemanno è si è prodigato per cacciare i nomadi e smantellare il campo, ma non è riuscito stranamente a liberarci dai cumuli di lamiera e dai fumi nauseabondi.
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