martedì 6 agosto 2013

Visioni di FuORI

«Dopo via Merulana e via Labicana, abbiamo perso altri 60 posti auto tra via degli Annibaldi e via Nicola Salvi». A denunciarlo, il comitato a difesa del rione Monti, che attraverso il suo portavoce Massimiliano Borgia, attacca il Campidoglio per «i tagli selvaggi ai parcheggi che stanno mettendo in ginocchio il commercio della zona. Anche perché dal Comune hanno già fatto sapere che aumenteranno subito il numero di vigili in queste strade, così i clienti non potranno neanche fermarsi in doppia fila. E i negozi, con gli incassi già crollati in queste settimane, rischieranno di chiudere»

Sarà il caldo, sarà la tensione politica, sarà che ormai da anni Roma è sprofondata in un provincialismo bieco, ottuso, violento e intollerante ma io non pensavo si potesse arrivare a tanto. La questione dei Fori Imperiali è stata come mettere il dito in un formicaio. Siamo al paradosso per cui riportare una situazione di illegalità cronica, di inciviltà permanente e di invivibilità assoluta come quella di via Merulana (potenzialmente una elegante via semicentrale) alla normalità è visto come un affronto, come un torto, una punizione. L'assioma per cui la sosta selvaggia porta guadagno ai commercianti è una delle menzogne più grandi e strumentali concepibile solo nella barbarie del medioevo romano. Se così fosse la maggiore arteria dello shopping milanese, che è una strada pedonale, sarebbe spacciata. Quanti clienti possono sostare in doppia fila per un negozio? Cinque? Quante persone potrebbero camminare o pedalare nello stesso spazio? 100? Per non parlare della zona in cui ci troviamo. L'Esquilino, forse il quartiere meglio servito dal trasporto pubblico di tutta Roma. Due linee metro a distanza ravvicinata la A con San Giovanni, Manzoni, Vittorio Emanuele e Termini e la B con Cavour e Colosseo. Un tram, il 3, che funge da ottimo collegamento circolare tra est e ovest e unisce le due metro, più altre due linee tranviarie per la periferia est, il 5 e il 14, più la maggiore stazione ferroviaria europea, e infine la Roma-Giardinetti. Eppure non c'è niente da fare, c'è chi si ostina a vedere nella lotta alla sosta selvaggia l'origine di tutti i mali e non la panacea contro traffico, smog e incidenti stradali quale è. Con buon pace del sindaco marziano. Che poi certi giornali cavalchino strumentalmente le proteste di pochi è un fatto che accentua ancora di più l'inspiegabile allergia di questa città alla legalità, al decoro, alla bellezza. Eh già che il signor Caltagirone, proprietario del Messaggero, ha subito un duro colpo alla sua attività cementificatoria a causa della delibera del Comune che impedisce di usare l'Agro Romano per nuove edificazioni come invece voleva Alemanno. Si deve essere arrabbiato proprio tanto, tanto da usare sempre i Fori come scenario di un'altra battaglia, quella sulla Metro C, che guarda caso costruisce sempre lui con la Vianini. Il consorzio vuole i soldi pattuiti per gli extracosti e minaccia la chiusura dei cantieri. E' vero che in qualche modo quei soldi gli sono stati concessi ed è vero che sono passati due anni. Tuttavia bloccare un'opera così importante che ha già ricevuto circa 2 miliardi di finanziamenti è forse un tantino estremo. Ma di dialogare col neo sindaco pare non ci sia molta voglia. Forse perché per la prima volta c'è qualcuno che a questi "extra" costi non crede fino in fondo. Insomma qualcuno che potrebbe "rompere le scatole" in futuro. Visto che in ballo c'è anche il prolungamento della Metro B a Casal Monastero già assegnato per 566 milioni e che dovrebbe fruttare anche tante nuove palazzine. Non solo. C'è anche la questione di Acea, di cui Caltagirone è un importante azionista. Un braccio di forza insomma. Le lobby gonfiano il petto contro un'amministrazione che, finora, sembra non voler perseguire la strada della collusione ma della legalità. Così, mentre le più disparate bizzarie vengono sparate contro la preferenziale dei Fori, come quella dell'architetto nostalgico secondo cui non poter vedere più il Colosseo dalla macchina è una perdita irrinunciabile e poco democratica, il mondo ha riacceso, dopo tanti anni, i riflettori sulla Roma Caput Mundi. Tutti i giornali stranieri hanno parlato dei Fori, si sono riaccesi dibattiti sugli scavi, sul parco archeologico. Ed è una sensazione bellissima. Ecco. Quando capiremo che Roma non è solo un'esca per fare affari con turisti sprovveduti, che Roma non è una serva da sfruttare ma un dono all'umanità intera allora forse, dal commerciante al costruttore, dal pendolare al turista, capiremo il valore del cambiamento, della legalità, del bello.

3 commenti:

  1. parole sante. Rientrando dall'estero la sensazione di disagio a Roma è enorme. I commercianti andassero ad aprire un negozio in una qualsiasi città d'Europa. Voglio vedere se sarà concesso loro di far sostare le auto dei clienti in doppia fila davanti alla bottega.

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  2. Tramvinicyus ha detto:

    Urban Drì ntoo vorei dì ma sto blogghe nun tira tanto...deve esse aggiornato più spesso...
    ancora c'è un commento solo...ho provato a mette er mio pe faje mpò de compagnia...ma nfunziona...

    eppure è il blogghe più interessante, parla di TPL la mia materia...ma vabbè speriamo in un futuro migliore.
    Comunque la "pedonalizzazione" mariniana me sa che piace solo a te....

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    1. Ciao Tramvinicyus, il calo di visite estivo è normale per un blog come questo. Ormai è una costante che si ripete ogni anno. A parte questo ringrazio invece te e tutti gli appassionati che lo seguono costantemente. Non essendo il mio lavoro la frequenza degli aggiornamenti è purtroppo variabile. In ogni caso cercherò di seguire il tuo consiglio e spero che potrai apportare tante riflessioni interessanti sulla tua materia. Sulla "preferenziazione" dei Fori continuo a ripetere che è un primo passo molto importante sia a livello pratico che simbolico. Ha una valenza programmatica che, speriamo, sia perseguita: scoraggiare l'uso dell'auto e incentivare la mobilità sostenibile.

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