sabato 29 settembre 2012

L'ultima promessa del cigno morente

Tram 8 a Piazza Venezia entro Marzo?

Un'altra inaugurazione è stata promessa oggi dal sindaco. Marzo 2013. Tram 8 a Piazza Venezia. Cioé tra 6 mesi. E per la stessa data promessa anche la "riqualificazione" dello slargo antistante il teatro argentina e l'apertura al pubblico degli scavi. Roba da metterci la firma. Sarebbe bello poter credere all'ennesima sparata dell'amministrazione. Più realistico dubitare se non addirittura rassegnarsi. A tre mesi dall'apertura dei cantieri è stato ovviamente ritrovato di tutto a livello archeologico e non poteva essere altrimenti vista la zona. D'altra parte i due anni di ritardi e di annunci mancati per l'apertura degli stessi ci dissero fossero motivati proprio da un più attento studio delle interferenze con lo strato archeologico e i sottoservizi. Sarà vero? I più maliziosi sospettano che per salvare i resti ma soprattutto gli interessi dei commercianti alla fine il tram non arriverà mai a Piazza Venezia ma sarà arretrato a Largo Cairoli. Il che costituirebbe una pesantissima sconfitta per la mobilità dell'intera città e la disfatta definitiva del sogno originario di portare l'8 a Termini. Io mi accontenterei di un naturale ritardo all'italiana. Anche perché, diciamocelo, Marzo 2013 sembra diventata una specie di data magica da calendario dei Maya in cui si chiuderanno tutti i cantieri delle pochissime opere pubbliche per la mobilità in corso, la metro C a Centocelle, il nodo di Termini, il corridoio monco Laurentina-TorPagnotta e per l'appunto, il tram 8.
Invece l'unica cosa che è certa finirà è questa amministrazione, il cui immobilismo e la cui mancanza di idee hanno frenato bruscamente per 5 anni la difficilissima risalita della città verso un modello di sostenibilità europeo. Ma forse nemmeno la giunta arriverà a Marzo 2013. Sebbene inspiegabilmente uscito indenne da scandali pazzeschi come Parentopoli, Ama, Atac, l'inchiesta sui punti verde qualità, la vergogna dell'affaire Malagrotta, l'arresto di Piccolo, fino al recentissimo sospetto di tangenti a Eur Spa per la commessa dei filobus, Alemanno deve riuscire a farsi approvare il bilancio o sarà durissima andare avanti. Ormai è chiaro che non ci resta che attendere la campagna elettorale per tornare a sentir parlare di temi fondamentali come la mobilità. O almeno c'è da augurarselo.

venerdì 28 settembre 2012

Ponte della Scienza: aggiornamento Settembre 2012

Nuove foto del ponte del nostro ottimo reporter Ingegne' (che potete trovare anche qui). I lavori sono ad uno stato avanzato, ma non si direbbe di completamento immediato, sebbene l'apertura fosse prevista per Maggio 2012. D'altra parte nulla si sa circa le connessioni ciclo pedonali e viabilistiche soprattutto lato Ostiense. A meno che la Centrale Montemartini non autorizzi un passaggio attraverso il suo complesso, ogni sbocco rimane precluso fintanto che il cantiere (bloccato) dei Roma Docks a via del porto fluviale non sarà chiuso. In ogni caso godiamoci le foto dell'ultimo ponte sul Tevere progettato e in costruzione a Roma (e già vandalizzato)


Le altre foto dopo il salto:

mercoledì 26 settembre 2012

La mazzetta appesa a un FiloBus

Da prolungamento della metro B, a tram in sede propria, a filobus bimodale, a un troncone monco di preferenziale che dopo 3 anni di lavori non è terminato e soprattutto non raggiungerà il quartiere per servire il quale era stato pensato. Come sappiamo bene il tutto a causa di Caltagirone che non ha avviato i lavori per il ponte sul GRA mentre i soldi delle orribili palazzine di Tor Pagnotta se li è intascati. Ma c'è qualcun altro che forse ha beneficiato del corridoio della mobilità fantasma. Pare infatti, secondo questo articolo di repubblica, che ci sia stata una cospicua tangente di 500.000 euro di cui 150.000 già intascati dall'AD di Eur Spa e "pagati" dalla società che deve fornire i 40 filobus ibridi destinati al corridoio. Insieme, pare, alla garanzia dell'appoggio di Finmeccanica per la poltrona nel prestigioso ente. Condizionale d'obbligo come per qualsiasi indagine in corso ci mancherebbe. Ma lo stato di fatto è sotto gli occhi di tutti. E la guardia di finanza è arrivata fino agli uffici di RomaMetropolitane. Anche tralasciando il pesantissimo risvolto morale di questo e di tutti i recenti scandali relativi a sperperi di denaro pubblico non si può non essere amareggiati per il naufragio anche degli ultimi pochissimi progetti per la mobilità messi in campo dalle amministrazioni precedenti. Quando finirà quest'epoca di degrado morale, quando si ritroverà lo spirito di responsabilità verso una città devastata, quando torneranno in politica idee e azioni che abbiano come unico fine il miglioramento della vita dei cittadini che passa irrinunciabilmente per una mobilità più efficiente e sostenibile? 

martedì 25 settembre 2012

Foto Stazione Giardinetti Metro C

La nuova stazione Giardinetti della prossima futura Metro C ha preso ormai la sua forma definitiva. Si sta procedendo alla sistemazione del piazzale antistante che sarà adibito a parcheggio e della viabilità. Sulla Casilina all'altezza di via degli orafi è in costruzione una rotonda che servirà per accedere al parcheggio. 

Sono state chiuse completamente le vetrate esterne. L'effetto è molto bello. Spero sistemino il cemento grezzo della base. Poi stanno scavando una grossa buca a sinistra dell'atrio.

Qui si vede la futura strada di accesso al piazzale:

Il profilo della stazione dalla rotonda.


Questi cubotti in costruzione nel parcheggio non so a cosa serviranno. Sono piuttosto grandi.

Il marciapiede lungo la Casilina. Il grosso dubbio è fin dove lo prolungheranno? Ce ne sarebbe bisogno almeno fino alll'attestamento della roma-giardinetti ma sono più di 400 metri e non credo lo faranno. Ad oggi si estende per pochi metri.

E infine il dubbio più grande. Il marciapiede ricalca il confine del vecchio guard rail. Quindi rimane esterno alla vecchia via di corsa dei binari che è uno spazio piuttosto grande che mi sarei aspettato usassero per allargare la casilina. Invece ho il sospetto che creeranno una sorta di complanare.

E' tutto per ora. MetroCspa assicura che il preesercizio inizierà il primo Novembre e terminerà a fine dicembre 2012 consentendo l'apertura della tratta Pantano-Centocelle nei primi mesi del 2013. Vedremo.

giovedì 20 settembre 2012

Settimana Europea della Mobilità Sostenibile

Alemanno vs Zingaretti















Questa è la settimana europea della mobilità sostenibile. Lo sapevate? No? E' normale. E' la naturale conseguenza del fatto che ai nostri amministratori non frega niente di mobilità sostenibile.
C'è una paginetta sul sito del comune con le patetiche vecchie e scialbe iniziative. Sulla stessa pagina, il comune si auto celebra per, nell'ordine:
  • Essere stata la prima amministrazione romana a dotarsi di un PSMS, (di cui non è stato attuato nulla e che di sostenibile ha solo il nome)
  • Aver incrementato del 50% la rete metropolitana (oltre che falso, sono tutti progetti già avviati in precedenza e abbiamo visto con la B1 come sono stati gestiti. La C non si sa nemmeno se sarà aperta entro il mandato)
  • Realizzazione dei Corridoi della Mobilità (da 3 anni è in costruzione metà del tracciato di un singolo corridoio, di cui tutti conosciamo la beffa della mancata costruzione del ponte sul GRA che lo rende di fatto inutile)
  • Sviluppo della  Rete  Tranviaria: qui si vantano di stare prolungando l'8 (lavori partiti con due anni di ritardo e attualmente bloccati a causa di ritrovamenti archeologici), di aver "costruito" il capolinea del 2 (inutile), e di aver riportato il 3 sui binari (dopo sette anni di inattività non è ancora attiva tutta la tratta)
  • Sorvoliamo su tutte le altre prese in giro come car sharing, car pooling, bus turistici e hub della mobilità. Hanno almeno avuto il buon gusto di non citare il bike sharing, con le sue postazioni ridotte a parcheggio motorini e le bici tutte distrutte o rubate. Non si sono trattenuti invece dal citare il Piano quadro della Ciclabilità, approvato un anno fa e realizzato allo 0%.

Poiché è piuttosto evidente che tutto ciò non delinea affatto un futuro sostenibile per il trasporto della capitale ma solo la malcelata incapacità gestionale e di visione dell'amministrazione, sulla pagina ufficiale del sito europeo dell'evento si sono ridimensionati e citano solo il Piano Quadro della Ciclabilità più altre iniziative risibili, come il progetto PICA, l'aver consentito il trasporto bici in metro (solo nel weekend) e l'aver indetto un sondaggio sulla mobilità sostenibile (ma quale?!?!). Se ancora non siete con le lacrime agli occhi dalle risate leggetevi il falsissimo elenco che segue e che comincia con la menzogna più grande: aver pedonalizzato Via dei Fori Imperiali. Falsi. Bugiardi. Ipocriti.

Come ribatte a tutto ciò l'avversario numero uno di Alemanno, il presidente della provincia che tanto sbandiera il suo programma green? Niente. Non gli è venuto niente di meglio che un bel proclamone alla Berlusconi: 1000 km di piste ciclabili! Nicola, ascolta. Tu, nonostante tutto, sei la nostra unica speranza. E tutto sommato abbiamo apprezzato il tuo operato, i tuoi hot spot wifi, le tue rotatorie, i tuoi parchi giochi per i bambini, i tetti fotovoltaici per le scuole, la manciata di bici elettriche che hai seminato in giro per roma. Non ti abbassare al livello del tuo avversario che tanto ci pensa da solo a seppellire la sua credibilità. Dimostraci di avere le idee chiare su Roma e la sua area metropolitana, sul fatto che c'è bisogno di una rete metro vera da finanziare magari con fondi europei ma certamente non seppellendo l'agro romano di cemento, che c'è bisogno di una rete tranviaria vera perché abbiamo strade che lo consentono, che dobbiamo disincentivare l'uso dell'auto e far funzionare degnamente i servizi che ci sono già, che c'è bisogno di decoro pulizia e ordine negli spazi pubblici e nei tesori artistici monumentali del territorio. Dimostraci di non voler fare buon viso a qualsiasi gioco come nei 15 anni di governo di centrosinistra. Dimostraci coraggio nelle scelte, anche difficili, di cui la città ha bisogno. Dimostraci di non dover per forza evitare di scontentare le lobbies, i commercianti, i tassisti, Cerroni, gli abusivi, i gladiatori, gli evasori, i politichetti, i benzinai, i nimby, i tredicine, i cartellonari, i parenti, i mafiosi. Se così non fosse, Roma e la sua provincia saranno solo un luogo da cui scappare il più rapidamente possibile.

martedì 18 settembre 2012

Metro C: next stop...Piazza Venezia?

"Avremo un incontro - dichiara il sindaco - nel quale parleremo anche dell'ipotesi di pedonalizzazione dell'area dei Fori. Fatto questo potremo parlare dei tempi di realizzazione". Un obiettivo che andrà di pari passo con gli altri tre interventi previsti nell'area. "Dovrà essere in sintonia  -  continua Alemanno  -  con il restauro del Colosseo che partirà a novembre, la valorizzazione dell'intera zona e il prolungamento della metro C almeno fino a piazza Venezia per evitare una possibile congestione proprio davanti all'Anfiteatro". 

Queste le parole di Alemanno rilasciate a Repubblica in un articolo  in cui parla dell'incontro col ministro Ornaghi sulla questione del Colosseo. Ovviamente la parte che ci interessa di più è quella che riguarda la metro C. Due parole buttate lì dal sindaco ma che aprono prospettive nuove e inquietanti. Tutti abbiamo sotto gli occhi la clamorosa assenza dei cantieri della tratta T3, San Giovanni-Colosseo per due stazioni. L'ultima promessa di Aurigemma era di vederli aperti entro settembre. Ma ancora non se ne sa nulla. La dichiarazione di Alemanno però fornisce una probabile causa del clamoroso ritardo. Non ci si vuole più fermare al Colosseo ma tirare dritti fino a Piazza Venezia, ipotesi peraltro già ventilata qualche mese fa. C'è da rimanere basiti. Adesso che il CIPE ha approvato il progetto definitivo della tratta T3, che la Corte dei Conti ha dato il nulla osta al piano finanziario, che la Polverini ha versato la parte di fondi regionali mancanti, insomma adesso che non c'è proprio più niente a frapporsi all'apertura dei cantieri dei 2 km più importanti di tutta la linea perché includono lo scambio con la linea B, si vuole modificare il progetto? Il che significa ricominciare tutta la trafila burocratica? E i soldi in più chi ce li metterebbe? Ricordiamo a tutti infatti che all'inizio del progetto della linea C la tratta T3 includeva effettivamente la fermata di Piazza Venezia, che poi fu accorpata alla T2 proprio perché altrimenti il costo già esorbitante non sarebbe stato accettato di buon grado dallo stato. Quindi dopo aver combattuto anni contro i comitati del celio, contro lo stato per diminuire i costi del progetto privandolo di tutte le opere complementari ed essere riusciti a fargli passare tutti i veti ora si vuole buttare tutto al vento. Sarebbe auspicabile che un sindaco degno di questo nome spiegasse ai suoi elettori quali sono le intenzioni dell'amministrazione. perché la linea C non è solo una riga verde tracciata su una mappa. Rappresenta invece una speranza per una mobilità alternativa all'auto per milioni di persone, lavoratori studenti e turisti. E non dimentichiamoci che i 4 miliardi di euro per costruirla sono i nostri.

lunedì 17 settembre 2012

Par Condicio

Mentre il trasporto pubblico romano e laziale è al collasso, mentre non si riesce a garantire un servizio ordinario minimo, ne tanto meno decoro e funzionalità dei mezzi e delle stazioni, mentre i nuovi progetti accumulano anni di ritardi o vagano in una nebbia fitta quando non sono addirittura cancellati, ecco cosa succede nelle aule del potere.

Il capogruppo del pdl alla Regione, Fiorito, è indagato dalla finanza per peculato. Ci sarebbero milioni di euro passati dal partito direttamente a lui senza grandi spiegazioni.
Il PD regionale si difende con una lista spese di 100.000 euro in ristoranti e alberghi nel 2011.

A livello comunale abbiamo invece l'ex vicepresidente del consiglio Piccolo che è stato scarcerato con l'obbligo di firma nel procedimento a suo carico per associazione a delinquere. Resta agli arresti domiciliari il fratello. Nel frattempo sono concluse le indagini del caso "Parentopoli" Atac, partite due anni fa, e stanno per scattare i rinvii a giudizio per 8 manager dell'azienda. Accertate almeno 41 assunzioni illegali. L'AD di Atac Tosti si è dimesso, ed è la quarta volta in quattro anni che atac perde il suo amministratore delegato, dopo le polemiche sulla B1 rimbalzate fino al governo e nella aule del tribunale.

Infine alla Provincia le cose non vanno meglio, 13 indagati, tra cui l'assessore ai traporti Colaceci per un servizio di trasporto disabili pagato dall'ente circa 9 milioni di euro e mai realmente entrato in funzione.

venerdì 14 settembre 2012

La Roma che piace alla Soprintendenza





Due immagini molto diverse. L'ennesima contraddizione in termini di una città in cui a governare sono le lobbies, i potentati le caste. In alto via di Ripetta, centralissimo asse del cosiddetto Tridente che Alemanno aveva promesso di pedonalizzare entro fine mandato. Quello che sta accadendo invece è che si stanno spendendo 900.000 euro per un "restyling" che non cambierà assolutamente nulla in questa strada. Potenzialmente un salotto, rimarrà facile preda per la mafia legalizzata della sosta selvaggia, con grande soddisfazione dei commercianti e buona pace dei pedoni, che come il signore col bastone della foto non avranno nemmeno lo spazio minimo per camminare. Perché. Semplice, si sostituiscono i basalti del marciapiede ma non si allarga. E ovviamente nessun dissuasore. Nonostante le polemiche e lo sdegno di blogger, ambientalisti e residenti. Ghera sostiene che l'allargamento dei marciapiedi non è stato approvato dalla soprintendenza. Nonostante l'assoluta impossibilità di verificare una tale affermazione se così fosse saremmo l'unica città col centro storico più grande del mondo e patrimonio Unesco che preferisce tenerlo a parcheggio illegale. Così i pedoni sono liberi di farsi ammazzare in mezzo alla strada. Seconda foto. A quanto pare invece alla soprintendenza non ha dato alcun fastidio la costruzione di questo orrendo edificio accanto, anzi non accanto, proprio attaccato a una delle 7 basiliche di Roma, l'antichissima San Paolo fuori le Mura. E' un ospedale, un distaccamento del Bambin Gesù. Eppure il nobile scopo non vietava affatto che si facesse altrove senza deturpare per sempre uno dei monumenti più belli e significativi della capitale. Ma il terreno è della Chiesa. Che non paga l'Imu. E a cui tutto è concesso. Quindi, c'è poco da discutere.
Questa è la Roma che piace alla soprintendenza ad Alemanno, ai commercianti ai delinquenti seriali del parcheggio abusivo e al Vaticano. E a voi?

domenica 9 settembre 2012

(Im)mobilità Roma

Un anno e 4 mesi per asfaltare 150 metri

Sembra che dal comune siano "tornati" i fondi per asfaltare la Portuense sotto al ponte della ferrovia. Centocinquanta metri di strada che aspettano da anni di poter essere percorsi dai bus, che prima dei lavori al ponte ferroviario non ci passavano. I lavori al ponte sono finiti da un anno. E la strada attende ancora che i rimpalli di responsabilità smettano di essere pagati sulla pelle dei cittadini. Il presidente del municipio Paris afferma che ci vorranno 120 giorni per asfaltare questi 150 metri...poco più di un metro al giorno. Salvo imprevisti archeologici, e ci mancherebbe. Questa è la velocità della capitale d'Italia, questo è lo stato della sua mobilità: 1 metro al giorno.

Non c'è pace per l'Ara Pacis

Non gli è mai andata giù. Forse perché è l'unico segno forte lasciato da Veltroni nel centro di Roma. Una presenza scomoda e un concorrente impossibile da superare in tempi di crisi e di soprintendenze molto più rigide. Quindi ha cercato da subito di demolirla, di smontarla e ricostruirla in periferia. Ma tutti sapevano che era una alzata di testa. L'ha lasciata stare per qualche anno, poi ha ritirato fuori il progetto del centro sinistra per il sottopasso del lungotevere e la piazza pedonale, già accantonato dalla stessa giunta di centro sinistra per difficoltà tecniche, con l'aggiunta dei parcheggi che l'avrebbero reso a costo zero. Ma quello che premeva ad Alemanno non era certo togliere le auto accanto al monumento o riqualificare l'orribile passeggiata di Ripetta o creare uno splendido affaccio pedonale sul Tevere. No. Il sottopasso gli avrebbe permesso di realizzare il suo sogno. Abbattere il muretto esterno del museo che a detta sua copre la vista sulle chiese barocche. Insomma poter sfregiare almeno un poco l'opera del suo acerrimo nemico. Anni di controversie ed ecco che il sottopasso viene accantonato di nuovo. Stavolta per sempre. Ma la fissa del muretto resta. Così si cerca un'altra scusa qualsiasi e quale migliore se non una dal sapore della restaurazione degli antichi splendori? Bisogna spostare la fontana dei naviganti che proprio a pochi passi dall'Ara Pacis se ne sta effettivamente relegata in una posizione non certo di spicco. E bisogna piazzarla "sopra" la fontana moderna di Meier. Abbattendo il muretto, si capisce. Doppio sfregio mascherato da restauro filologico. Niente di più subdolo. Al modico prezzo di 1,4 milioni. Eppure la soprintendenza non c'è cascata. E anche stavolta ha detto no alla doppia fontana come apprendiamo da un articolo del Corriere. Rimane in piedi solo l'ipotesi abbassamento del muretto, per soli 800 mila euro.
Riuscirà il sindaco demolitore a lasciare il suo segno sull'opera più contestata della Roma Contemporanea entro la fine della consiliatura? Noi ci e gli auguriamo di no.

venerdì 7 settembre 2012

Contraddizioni Italiane pt.2

Autostrade, GRA2, partecipazione e niente ferrovie

E' stata una delle prime cartucce giocate da Alemanno quattro anni fa: il secondo raccordo anulare. Un sogno per molti romani imbottigliati nel traffico per ore e ore al giorno. Un incubo per molti altri. Poi non se ne è saputo più niente. Fino a ieri, quando repubblica ci ha avvertito che il progetto non solo è già finanziato in parte con fondi europei ma sarebbe già giunto alla seconda conferenza dei servizi e la gara starebbe per partire. Senza che nessun cittadino sia stato interpellato. Il costo sarebbe di 1,7 miliardi di euro per 34km di asfalto da Fiano a Fiumicino, in pieno agro romano, attraverso le aree protette di Malafede, Appia Antica e Fioranello solo per citarne alcune. Tuttavia nel Lazio ci sono anche altri due progetti faraonici dalla gestazione decennale che stanno per vedere la luce: l'autostrada Roma-Latina, che deve collegare la Roma-Civitavecchia a Latina appunto passando per Tor de Cenci e ricalcando in parte il tracciato della strada killer, la Pontina. Infine c'è la famosa autostrada tirrenica, completamento della Roma-Genova, incompiuta tra Civitavecchia e Rosignano, un territorio delicatissimo dal punto di vista ambientale e archeologico, tra la Tuscia e la Maremma. I costi? Il CIPE ha approvato la Roma-Latina, che in realtà consta di tre diversi collegamenti, la Tor-de-Cenci-Latina, la A12-Tor-de-Cenci, e la Cisterna-Valmontone per un costo totale di 2,7 miliardi.
Più o meno intorno ai 3 miliardi la tirrenica che dovrebbe mettere in sicurezza la pericolosa Aurelia.

In totale dunque sarebbero in partenza nel Lazio investimenti autostradali per quasi 8 miliardi. Non male di questi tempi. Viene spontaneo chiedersi quali sono invece le risorse e i progetti messi in campo sul fronte del trasporto pubblico. E la risposta è piuttosto semplice, nessuno. Ci sono il raddoppio della FR2 da Lunghezza a Guidonia e il raddoppio della FR3 da Cesano a Viterbo di cui non si sa nulla. Auto batte treno, metro e tram 8 miliardi a zero. E viene altrettanto spontaneo chiedersi perché. Quando il costo dei carburanti è diventato insostenibile, quando le città sono paralizzate dal traffico e assediate dallo smog, quando tutto il mondo va verso energie rinnovabili e trasporto sostenibile, quando Roma è l'unica capitale europea a non essere dotata di una rete di trasporti degna di questo nome, con il più alto tasso di motorizzazione e incidenti stradali, con le strade dilaniate dalla sosta selvaggia e i monumenti patrimonio dell'umanità che si disgregano per le polveri sottili così come i nostri polmoni. Perché? Quando quotidianamente ci ripetono che non ci sono i soldi per finire la metro C, si cancella la gara per la D e ci martellano cercando di convincerci che l'unico modo per estendere la rete metropolitana è far ricoprire di cemento gli ultimi lembi verdi della città. Quando tutti i progetti tranviari sono al palo e le corsie preferenziali così come le ciclabili non vengono estese di un metro. Perché? Per non parlare delle ferrovie che ormai investono con i nostri soldi solo sull'Alta Velocità, costruendo stazioni enormi che poi lasciano a marcire vuote. Il famoso piano per il "nodo" di Roma è al palo.  I promessi nuovi treni per i pendolari non si sono ancora visti. E la gestione del servizio ha livelli da stato africano.

Su questa che appare chiaramente come una contraddizione si innesta una vicenda altrettanto contorta. Accade infatti che dopo moltissimo tempo iniziano i sondaggi per un'opera ferroviaria importantissima, il raddoppio della tratta Ciampino-Casilina, che consentirebbe a tutti i treni dei castelli e della Roma-Nettuno di aumentare le frequenze e la puntualità separando con una bretella il traffico merci dal traffico regionale. Immediatamente si solleva un vespaio di polemiche e si infiamma la protesta dei cittadini che si vedono le ruspe nel parco sotto casa e immaginano un nuovo binario per l'alta velocità. Viene addirittura istituito un comitato dal nome evocativo "3 NO". Manco a dirlo comune e municipio si costituiscono "parte civile" cavalcando il risentimento dei cittadini e dicendo che loro non ne sapevano niente.  Come si possa non sapere niente di un'opera così importante nessuno lo sa. I residenti sono infuriati e accusano che il parco dell'appia antica ha espresso parere negativo sull'opera e che la VIA non è mai stata rilasciata. Niente di più falso. L'opera si inserisce in un territorio delicatissimo è vero, passando in mezzo al Parco degli Acquedotti, eppure cari signori, la VIA era stata concessa sebbene con delle prescrizioni. Insomma morale della favola i lavori sono stati bloccati e nessuno ne sa più nulla.

Qual è il filo marcio che unisce tutte queste storie? Cosa sta permettendo che si spendano 8 miliardi per chilometri di autostrade più o meno utili, che devastano il territorio e incentivano ancora di più l'uso dell'auto inducendo una spirale di insostenibilità vorticosa? E che invece i pochi progetti per il trasporto pubblico su ferro vengano cassati o fermati ad libitum al primo colpo di tosse di qualche comitato? La risposta è in una parola: partecipazione. Che in Italia non esiste, mentre in paesi come la Francia è uno dei primi passi per ogni nuova opera. I cittadini non vengono mai informati sulle grandi opere. Spesso ne apprendono l'esistenza solo a giochi fatti, quando ci sono le ruspe sotto casa e al punto in cui si sono già spesi milioni di progetti e conferenze e nulla osta e burocrazia. Tutti soldi della comunità che a quel punto vengono bruciati se il progetto si ferma. E' fondamentale coivolgere tutti gli interessati. Se la bretella merci ferroviara tra Ciampino e Casilina ruba un po' di parco ai cittadini del Quadraro, d'altro canto regala a migliaia di cittadini dei castelli e del pontino la possibilità di contare su un mezzo affidabile veloce economico ecologico e sicuro per raggiungere la capitale. Ovviamente nessuno dei due è stato interpellato.

Gaber diceva che Libertà è Partecipazione, mentre parafrasando Marx io direi che l'ignoranza è l'oppio dei popoli. E a quanto pare sembra che si continui a preferirci storditi e in prigionia.