giovedì 24 ottobre 2013

Finché la barca va, lasciala andare


Eccola. E' tornata l'idea del Tevere come autostrada. Tutti entusiasti per la conferenza dei servizi sul progetto del nuovo collegamento fluviale da Fiumicino a Testaccio. Un "catamarano" di 25 metri per trasportare turisti e curiosi dal Porto di Traiano a Porta Portese in un'ora e mezza. Sicuramente un'esperienza unica per contemplare gli insediamenti abusivi, le discariche e i capannoni della Magliana. Costo 5 milioni. A carico dei privati sembra. Ma il bando per l'esercizio del servizio è del comune. Secondo Montino, il sindaco di Fiumicino, ex Assessore all'Urbanistica della Regione Lazio, il collegamento sarà utile anche per i pendolari. Si pensa infatti a "una tranvia o una monorotaia, stiamo decidendo, in corrispondenza della seconda fermata del catamarano" per collegare il fiume con l'aeroporto. E aggiunge:
[giornalista] Però utilizzando il fiume ci si metterà molto più tempo che col trenino o in macchina.
[Montino] "Col trenino posso essere d'accordo, ma in macchina o in autobus  -  specie nelle ore di punta  -  è vero il contrario. Quando c'è traffico arrivare da Fiumicino al centro di Roma è un incubo, fai prima se prendi il battello e scendi all'intersezione con la fermata della metropolitana EurMarconi".

Quindi insomma se il traffico è un incubo, invece di risolvere il problema alla radice, fate prima a prendere il battello. E perché non andare a piedi, fa anche meglio alla salute. Poi, lasciatemi sfogare, il termine "trenino" non lo sopporto. A Roma abbiamo solo trenini, quello per Ostia, quello per Viterbo, quello per Fiumicino. Perché solo da noi i treni sono giocattoli, roba per ragazzini. Sarà per questo che nessuno investe per il loro miglioramento, per la manutenzione, per la puntualità e per l'accessibilità? Sentire il sindaco di una città che usa quel termine umiliante fa venire i brividi. Nussun cenno poi alla frequenza di questo servizio. Poi. Qualcuno conosce la fermata metro EurMarconi? Io no. Conosco Eur Magliana o Marconi. Quale sarà quella di scambio col "battello"? Ignoranza chiama ignoranza. Forse c'è stata una grande generalizzata amnesia riguardo alle recenti alluvioni e conseguenti esondazioni del Tevere. Ogni anno ci ritroviamo gli argini infangati, la pista ciclabile sommersa dai detriti, i ponti occlusi, i barconi affondati, i pontili divelti e non ultimo gli alberi decorati da centinaia di sacchetti della spazzatura. Eppure ci ostiniamo a voler rendere navigabile, inquinandolo, il nostro fiume. Di migliorare il trasporto pubblico non se ne parla proprio. Il Comune di Fiumicino che si è tagliato fuori dalla rete ferroviaria permettendo a RFI di smantellare i preziosi binari che arrivavano in centro città per usare i terreni a scopi edilizi (e fare cassa) in teoria dovrebbe vedere in corso sul proprio territorio la realizzazione del corridoio di tpl C5 finanziato dalla provincia. Una preferenziale bus in pratica, dalla città alla stazione (fantasma) Fiera di Roma. I lavori iniziati due anni fa sono ancora in altissimo mare. Per non parlare della stazione Fiera di Roma, una landa desolata nel far west. Per non parlare delle frequenze della FR1, dei continui guasti e furti di rame, dei continui ritardi. Per non parlare dell'orribile terminal ferroviario all'interno dell'aeroporto. Per non parlare (ma qui siamo alla fantascienza) del raddoppio dei binari da Ponte Galeria all'aeroporto proposto nel rapporto ferrotranviario, per non parlare del fatto che i croceristi da Civitavecchia per raggiungere l'aeroporto devono passare per Roma Termini quando una semplice piccola bretella ferroviaria ne consentirebbe il collegamento diretto e un incremento nelle potenzialità turistiche della regione incredibile. Ma noi preferiamo le barche. Finché vanno.

lunedì 21 ottobre 2013

Ora basta! Fermate queste scene ridicole sulla Metro C!


"Riparliamone!" diceva una gag dolceamara di Paola Cortellesi di qualche anno fa. Siamo il paese in cui niente è certo e tutto può essere rimesso in discussione. Siamo il paese in cui le sentenze non hanno alcun valore. E Roma è la Capitale di questo paese. Perché lo rappresenta in toto. Una capitale dove si avvia un'opera strategica dopo anni di gestazione, l'opera subisce mille modifiche, si fanno degli errori, si cerca di porvi rimedio ridefinendo le responsabilità, nessuno però vuole prendersele, neanche gli stessi che le hanno approvate, si alzano i cori di Nimby pronti a tutto pur di stoppare l'opera e alla fine è lo stesso costruttore che vuole uscire dal gioco. 
E' la paradossale, ridicola, infame, vergognosa situazione della Metro C. Perché l'accordo di Settembre non è bastato a far riaprire i cantieri? Perché il ministero delle infrastrutture che pure l'ha ratificato non crede che sia efficace? Perché il ragioniere comunale Salvi arriverebbe a dimettersi piuttosto che firmare le carte dei pagamenti accordati al costruttore? Perché invece Improta preme affinché lo faccia? Un mistero veramente denso il cui unico risultato è la perdita di ulteriori mesi preziosi per poter salire sui treni. Nel frattempo ovviamente si riaffacciano tutte le contestazioni dei Nimby, dalla necessità di una nuova VIA (smentita da Romametropolitane) agli alberi, all'interrompere la linea a San Giovanni, l'idea più "insostenibile" di tutte. Marino in tutto ciò è scomparso, risucchiato dal vortice del Bilancio. E i costruttori non ci stanno più. Vogliono stracciare il contratto. Che vorrebbe veramente dire la più grande incompiuta di tutti i tempi. Ora, se tutti questi signori non sanno proprio cosa fare dei nostri soldi, se non sanno più di chi sono le colpe, se nessuno vuole questa gatta da pelare restituiscano i soldi e si dimettano tutti. Noi sapremmo benissimo cosa fare. Noi che passiamo ore nel traffico e che moriamo di tumore o investiti agli incroci. Noi che rischiamo la vita sui mezzi pubblici. Noi che sappiamo quello che vogliamo. E lo vogliamo adesso.

mercoledì 16 ottobre 2013

Metro C a due marce.


La metro C sta viaggiando a due velocità. Dal nuovo Notiziario Cantieri pubblicato da Romametropolitane apprendiamo delle belle novità: il preesercizio (da parte di Metro C SpA) sulla tratta fino a Parco di Centocelle è terminato. Questo vuol dire che la tratta, a meno degli adeguamenti richiesti dai vigili del fuoco attualmente in corso, è pronta per essere consegnata all'Atac (l'esercente) che effettuerà il suo preesercizio e le sue verifiche. In più sono cominciati i test interni (cioè effettuati dal costruttore) sulla tratta fino a Lodi. Ecco la notizia ufficiale:

Sono ultimate le prove funzionali in contraddittorio nella prima tratta funzionale Monte Compatri/Pantano-Parco di Centocelle e sono iniziate le prove preventive funzionali, a cura del Contraente Generale, nella seconda tratta funzionale fino a Lodi; dal 26 giugno al 15 settembre si è svolto il preesercizio della prima tratta funzionale a cura del Contraente Generale e nelle ultime due settimane, dal 2 al 15 Settembre, è stato verificato il parametro di disponibilità del sistema previsto da contratto.

Leggo inoltre con immenso piacere che sopra il pozzo intertratta su via Casilina Vecchia sarà ripristinato il basolato della via Labicana ritrovato durante gli scavi che vedete nella foto in alto. Una bellissima notizia che riempie di speranza sulla possibilità di coniugare felicemente archeologia e infrastrutture, soprattutto pensando al prossimo futuro della linea C nel centro storico, e che aggiunge un ulteriore tassello a quello che è già il museo a cielo aperto più grande del mondo.

Fin qui le belle notizie. Che però sapevamo già. Metro C SpA nonostante lo stop ai cantieri aveva promesso che i test sulla tratta completata invece sarebbero andati avanti senza intoppi. Non foss'altro che al completamento di questi test è vincolata l'erogazione del finanziamento statale di 300 milioni per la stazione Venezia, che nessuno vuole farsi scappare. Le dolenti note arrivano però sul resto dei cantieri. Se non sono fermi poco ci manca. La tratta T3 sconta i ritardi dovuti alla diatriba sugli alberi da abbattere mentre la sezione da San Giovanni a Mirti va avanti con pochissimi operai all'attivo e con progressi da lumaca. Molto male visto che il nuovo accordo firmato a Settembre prevede che tra un anno si viaggi direttamente da Pantano a Lodi pena il pagamento di salatissime penali. Il quadro fosco di questa situazione che pareva sbloccata si schiarisce leggendo questo articolo del corriere. I soldi dell'accordo di settembre non sono  mai arrivati al costruttore. Il Ministero si è messo di traverso e non ci sta ad accollarsi quei 90 + 18 milioni necessari a far desistere MetroC SpA da ogni ulteriore richiesta futura. Ora l'erogazione dovrà essere vagliata dal CIPE. Probabilmente però quello che spaventa lo Stato in realtà è la clausola che consente al costruttore di chiedere altri soldi per problemi non preventivabili come quelli archeologici. Insomma, se non un autogol per l'amministrazione pubblica poco ci manca. E' evidente che questa situazione è inaccettabile. Primo perché al tavolo che ha definito le condizioni dell'accordo c'era ovviamente anche il Ministero. Perché non si è intervenuti allora invece di rallentare la ripresa dei lavori adesso? Secondo, il sindaco Marino e l'assessore Improta si sono resi conto che i cantieri non sono affatto ripresi a regime come hanno annunciato ormai un mese fa in pompa magna? Così non va. Agli annunci bisogna dare seguito con un monitoraggio costante. Altrimenti succede come con gli ambulanti abusivi. Dopo una settimana sono di nuovo tutti li'. Altrimenti, Marino, succede che gli elettori non ci credono più a questa rivoluzione.


giovedì 10 ottobre 2013

A Roma le preferenziali non servono

se c'è traffico si limitano gli autobus e il problema è risolto

E' sempre illuminante farsi un giro sul sito dell'agenzia per la mobilità. Qualche tempo fa avevano segnalato candidamente la cancellazione delle corse di un bus a causa della sosta selvaggia al capolinea Laurentina. Oggi un'altra chicca epocale. La navetta 116 che fa il giro del centro storico è limitata a causa del traffico sul lungotevere. L'innocente annuncio sul sito ufficiale di quello che millanta essere l'ente per la MOBILITA' di una capitale europea. C'è troppo traffico, fermiamo i bus. Non c'è altro da aggiungere.

martedì 8 ottobre 2013

Arco di Lamiera

Lo schifo contro cui italia nostra, cinque stelle e verdi non protesteranno mai

Per chi non lo sapesse il mega parcheggio di scambio da 1000 posti a Arco di Travertino è aperto. Ci fanno capolinea 5 linee bus, c'è l'accesso diretto alla metro A e tra poco ci saranno una serie di servizi di quartiere alloggiati nella grande struttura di legno. Ottimo no? Peccato che, come sottolineano gli amici di RomaFaSchifo, non c'è verso che qualcuno si avventuri a parcheggiare a pagamento e in struttura, per cui la grande opera resterà tristemente deserta. Perché tutto ciò? Bhé perchè c'è un fenomeno che caratterizza la nostra Capitale nel mondo, un fenomeno infausto che tuttavia sembra star bene a tutti. A chi protesta contro il traffico, a chi vuole salvare gli alberi, a chi vuole una città a misura di bambini, a chi vuole più parcheggi, ai residenti, ai commercianti. Proprio a tutti insomma. E' l'unica vera costante che accomuna la maggior parte dei romani. E nessuno, nessuno di quelli che protestano sempre contro tutto, da Italia Nostra, a Comitato Celio, ai CInque Stelle, ai Verdi, a Sel, nessuno di questi si lamenterà del fatto che questo parcheggio bellissimo resterà vuoto o del fatto che gli alberi della zona sono ridotti così. Bhé non resta che lasciare la parola alle immagini.








venerdì 4 ottobre 2013

Tiburtina: AV o CC?


A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina. E' quello che è accaduto nell'assurda vicenda della nuova stazione Tiburtina AV. Come paventato mesi fa da alcuni politici locali la nuova fiammante galleria di vetro sospesa sui binari ha subito pesanti modifiche per la creazione di nuovi e non previsti spazi commerciali. Come si può vedere dalla foto (per cui ringrazio l'utente Narkelion del forum skyscrapercity.com) lo spazio transitabile è stato notevolmente ridotto, si è persa la vista sui binari nonché la luce filtrante dalla galleria vetrata e l'effetto "galleggiamento" delle bolle sospese, vero fiore all'occhiello del design della stazione, è svaporato per sempre. Il tutto per ottenere una serie di loculi stile box condominiali da adibire a locali commerciali. Pare che l'accesso alle "bolle" sia stato totalmente inglobato nei nuovi box. Uno scempio all'italiana. Molte domande sorgono spontanee? In primis perché? Gli spazi progettati non bastavano? Non sono pochi tra l'altro, tra i due atrii e le "bolle". E se no, perché non si è modificato il progetto iniziale (costosissimo)? L'architetto Desideri ha avallato questa operazione? E ancora. Perché solo adesso, a ben due anni dall'inaugurazione della stazione rimasta deserta finora? Il tutto fa pensare a un progetto non commercialmente appetibile per i vari marchi. Nel frattempo però neanche i servizi essenziali di stazione come biglietterie, info point, punti ristoro, bagagliaio sono stati attivati. A ennesima riprova del fatto che la grande rivoluzione delle stazioni AV altro non è che una mossa di RFI per fare cassa in ottica di sfruttamento commerciale più che trasportistico di questi nuovi "avveniristici" spazi. Marino intanto ha promesso che a Dicembre i negozi apriranno per la maggior parte. Nella stazione sfigurata. Staremo a vedere. Nel frattempo ha aperto il primo parcheggio a raso lato Pietralata, sulla corsia cosiddetta Kiss&ride ricavata sopra il tombamento della NCI. Entro il mese i posti (oggi un centinaio) dovrebbero aumentare e entro l'anno aprire il parking interrato da 400 posti sempre lato Pietralata.

Il "grande progetto di riqualificazione" però è ben lungi dall'essere completato. Delle opere a carico di RFI mancano ancora la sistemazione della viabilità est, in primis lo svincolo Camesena della NCI la cui assenza oggi impedisce a chi proviene dall'A24 di raggiungere la stazione agevolmente, poi il raddoppio di via dei Monti di Pietralata, il parco est, una serie di ponti ciclopedonali tra il lato pietralata e il lato nomentano. Tutti cantieri che probabilmente latitano perché RFI attende di rientrare della spesa dalla vendita dei numerosi lotti edificabili adiacenti alla NCI di cui solo uno ad oggi è stato piazzato (e vi sorgerà la nuova sede unica della BNL), la cui vendita però ricordiamo copre da sola la metà dell'investimento per la stazione. Insomma tutta l'operazione è una vera macchina da soldi per le ferrovie. E della mobilità poco importa. Non parliamo poi delle opere in carico al comune. La riqualificazione della vecchia tangenziale, l'abbattimento delle rampe sulla Tiburtina e il rifacimento del piazzale delle Crociate. Tutto al palo. Se Marino non fa qualcosa continueremo per anni a fare lo slalom tra i senzatetto, le lamiere, i piloni, il degrado per raggiungere un nuovo sfavillante centro commerciale. Ah sì, e magari prendere un treno.

Segue una galleria di immagini dei locali commerciali e del nuovo parcheggio kiss&ride.