venerdì 29 giugno 2012

Corridoi dell'Immobilità

Ve li ricordate? Sono i famosi corridoi della mobilità che avrebbero dovuto aiutare i cittadini di Tor Pagnotta, Tor Pagnotta 2, Fonte Laurentina, Trigoria, Torrino, Mezzocammino, Spinaceto e Castellaccio a raggiungere più velocemente la metro B. Questo l'intento nobile. In realtà è il contentino trasportistico in una zona che ha subito una delle maggiori cementificazioni selvagge degli ultimi decenni. La storia di queste mezze preferenziali è tristemente romana. Sull'asse della Laurentina, la metro B da NPRG doveva essere prolungata a Trigoria, aiutata dalle megaedificazioni di Caltagirone. Il progetto è stato "rimandato" con una serie di atti e contro atti (come ci racconta un nostro amico qui) e si è optato per il filobus più economico (soprattutto per il costruttore) e rapido. Risultato, ci vorranno 20 minuti da Tor Pagnotta a Laurentina metro B. Un po' tanti ma meglio delle code attuali. Non solo. Per salvare i pini sulla laurentina, l'ultimo tratto del corridoio (il più congestionato) sarà in sede promiscua, andando a rallentare ancor di più il filobus lumaca.
Sul fronte EUR-Spinaceto la situazione è ancora più complessa. Il tutto si è ridotto a una preferenziale elettrificata sulla Colombo fino a Mezzocammino con sommo disappunto dei residenti. Per il resto dei percorsi il filobus si stacca e procede col motore diesel. Sperando che tutto vada liscio visto gli enormi problemi dei filobus che percorrono la nomentana e si staccano dalla linea aerea a Porta Pia (poiché i fili sono stati ritenuti incompatibili col monumento dalla soprintendenza). Ad oggi dopo anni di sondaggi archeologici non un cantiere è stato aperto sulla Colombo, mentre al Torrino e a Mezzocammino si continua a costruire. Tuttavia pare che i fondi stanziati per chissà quale intreccio burocratico non siano rimodulabili, quindi o si fa così o si perde tutto. Qual è la situazione odierna dunque? Con una mail del 28 Febbraio scorso Roma Metropolitane mi informava che Per il ramo parallelo Eur-Tor de’ Cenci stiamo procedendo con gli scavi archeologici. I lavori per il “corridoio” partiranno a giugno 2012. Giugno è finito e dei cantieri nemmeno l'ombra. 

Sul fronte Laurentina invece qualcosa si è mosso. Da un paio d'anni infatti conviviamo con il cantiere in mezzo alla strada e ormai ci abbiamo quasi fatto l'abitudine. Tutti i lavori (di entrambi i corridoi!) dovevano concludersi entro il 2012, ma la data è stata già posticipata a Marzo 2013 (periodo di elezioni n.d.a.). I lavori sembrano a buon punto, sebbene sia sbalorditivo che occorrano tre anni per una preferenziale. Manca un tassello però. Il ponte sul GRA. Ebbene sì, per raggiungere i cittadini di Fonte Laurentina e Tor Pagnotta 2, le cui orribili case sono in consegna in questi giorni, il corriodio deve scavalcare il GRA con un nuovo ponte. Voi l'avete visto? No. Già perchè nessuno lo sta costruendo. E non ci vuole certo un giorno per tirare su un ponte su un'autostrada. Allarmato ho chiesto lumi al committente ed ecco la risposta:


la fine dei lavori del corridoio Eur Laurentina-Tor Pagnotta è prevista per marzo 2013. Alla consegna dell’opera, il percorso del “Corridoio del trasporto pubblico” partirà dalla stazione metro Eur Laurentina, proseguirà lungo la via Laurentina in corsia riservata, svolterà su via di Tor Pagnotta e arriverà al deposito Atac mediante il  ponte sul  fosso di Tor Pagnotta da noi realizzato. Tale percorso sarà effettuato fino a quando non sarà pronto il ponte sul GRA.
La realizzazione del ponte sul Raccordo non è inclusa nell’appalto in corso, essendo di competenza del Consorzio Tor Pagnotta 2 (Caltagirone). La gara d’appalto è stata già espletata, sono stati inoltre eseguiti gli scavi archeologici e sono in fase di avviamento i lavori per la sua realizzazione.

Era il 28 Febbraio. Oggi, a 9 mesi dalla consegna dell'opera, Caltagirone non ha ancora iniziato a costruire la parte che gli spetta, ovvero l'agognato ponte per stappare un quartiere il cui unico sfogo è una rotonda sulla laurentina. Rabbia e incredulità. Quindi a Marzo 2013 se tutto va bene, dopo 3 anni di lavori, il filobus percorrera' l'avvincente tratta depositoTor Pagnotta-Laurentina metro B con circa 3 km di sede protetta. Tralaltro vista la condizione disastrosa attuale della linea B un ulteriore afflusso di passeggeri vorrà dire collasso. I residenti delle caltagironesche palazzine ringraziano. Quelli di Trigoria invece possono pure lasciare le speranze. Questo lo stato dell'arte al 28 Febbraio: Per quanto riguarda  il prolungamento dello stesso corridoio fino a Trigoria, il 16 dicembre 2011 si è svolta la Conferenza dei Servizi per l’approvazione della nuova ipotesi progettuale del tracciato e sono state avviate le procedure relative presso tutti gli Uffici competenti. Sono in corso di elaborazione gli atti e la documentazione relativi a richieste pervenute dagli Enti che hanno partecipato alla Conferenza dei Servizi. Per il tratto in rosso nell'immagine (il più utile visto che collega il polo ospedaliero Campus Biomedico) insomma siamo ancora alle carte.

Non resta che augurarci un improvviso risveglio di Caltagirone e delle sue responsabilità, nonché larepentina prosecuzione del corriodio a Trigoria. Sul lato Colombo una proposta invece: lasciate perdere. Cercate di rendere la Roma-Lido una metropolitana degna di questo nome  e concentratevi sul progetto di una metro leggera Fiumicino-Fiera di Roma-Acilia-EUR come ipotizzato dall'ordine degli ingegneri e da varie realtà politiche e territoriali. Ma soprattutto cercate di ridare dignità a una città che non ce la fa più a essere presa in giro.

mercoledì 27 giugno 2012

L'8 a Piazza Venezia. Così è, ma non ci piace.

Sono iniziati i lavori per lo spostamento del capolinea del tram 8 da Largo Argentina a Piazza Venezia. Non ne ho detto niente, è vero. Semplicemente perché è un progetto sbagliato. In primis, i lavori partono con circa un anno e mezzo di ritardo. Poi sebbene Piazza Venezia sia un importante snodo di linee bus lo sbandierato interscambio con la metro C non avverrà prima di una decina d'anni, qualora la situazione stagnante attuale si sbloccasse immediatamente. Ma soprattutto il timido attestamento dell'8 a piazzetta san Marco pregiudica quasi totalmente la prosecuzione verso Termini (a meno di non ipotizzare un percorso Fori Imperiali-via Cavour comunque meno preferibile rispetto a quello su Via Nazionale), mentre lo smantellamento del binario davanti al teatro argentina significa invece rinunciare per sempre al sogno della TVA, la tramvia Termini Vaticano Aurelio, che avrebbe collegato i nodi nevralgici del centro storico di Roma con un'infrastruttura ecologica, economica, bella da vedere, veloce e integrata al resto della rete. Non vedo dunque motivi per festeggiare questi lavori, che sposteranno di 400 metri dei binari che avevano un senso lì dove stavano. Un senso che speriamo il prossimo sindaco più illuminato dell'attuale voglia restituire alla città.

martedì 26 giugno 2012

Se questa è una ciclabile


La gigantesca struttura tubolare bianca ormai dovrebbe già essere entrata nel vostro quotidiano. E' la parte finale del cavalcaferrovia Ostiense, il nuovo mega ponte che unisce la via Ostiense alla Colombo, scavalcando i binari della metro B e della Roma-Lido all'altezza degli ex mercati generali. Come potete vedere sulla destra è stata ricavata una pista ciclabile (in realtà sono due monodirezionali, una per senso di marcia). Come potete ancora vedere la pista semplicemente divisa dalla carreggiata da strisce zebrate termina proprio pochi metri prima della fine del ponte. Che ne pensate? Io ho immaginato subito che il genio che l'ha partorita deve avercela a morte con i ciclisti, in quanto ne vedremo cadere molti come birilli abbattuti dalle autovetture che sterzeranno per posizionarsi sulla svolta a destra. In realtà, fonti attendibili addentro al cantiere del ponte ci dicono che è stata proprio un'associazione di ciclisti romana a volere l'interruzione della ciclabile al fine di consentire al ciclista di preselezionarsi in una corsia automobilistica invece che essere costretto alla svolta a destra col pericolo di essere falciato. Sarà pure così, io credo che la ciclabile sarebbe stata molto meglio sul marciapiede laterale, segregata dal traffico. 

giovedì 21 giugno 2012

La B1, i pendolari, i NIMBY e dei consigli.

Di storie di pendolari arrabbiati la rete e la stampa sono piene. Purtroppo però queste storie spesso vengono  strumentalizzate per detrarre questo o quel politico. La mia storia ha due differenze fondamentali: è la storia di una mia amica, pendolare da sempre. Ed è una storia a cui io voglio cercare di dare risposte concrete.

Eccola.

Pochi giorni fa la mia amica mi scrive le seguenti parole, riferite al mio ultimo articolo sul blog:

"Ma cosa ci trovi di così interessante nel tracciato delle nuove linee della metro b? Ti penso tanto in questi giorni, quando per aspettare la metro che mi porta a Termini da Policlinico spesso aspetto anche 10 minuti...e poi arrivo a Termini ed un un megafono ripete di continuo, per la stazione andare dritti....e tu che nella bolgia di gente che pur di arrivare a casa ti sale in testa cerchi di capire cosa caspita significhi andare dritto....e poi....ti trovi a via Giolitti, sbrocchi, ti imbestialisci perchè devi correre per andare a prendere il treno, il quale una volta arrivata con lo stomaco in gola...quel cavolo di treno che fa sempre tardi....ti parte puntuale dinanzi agli occhi e tu che hai pagato 1 euro e mezzo devi aspettare un altro treno....ma cosa ci trovi di interessante...1 euro e mezzo per un servizio peggiore....vergognamoci!"


Credo che mai come in questi giorni la maggioranza dei cittadini romani la pensino allo stesso modo della mia amica. Tutti sappiamo del caos sulla metro B. Ora sono tutti a cercare il colpevole. I sindacati dicevano che la nuova diramazione funzionava male, il comune dice che i macchinisti sabotano l'azienda scioperando illegittimamente, i sindacati ribattono che i macchinisti sono costretti a turni inaccettabili. E gli utenti? Non sanno più con chi prendersela. Con Alemanno, fischiato, con chi ha voluto la metro, con chi ha spostato i bus, con chi ha tolto i parcheggi, come se non bastasse Monti, l'IMU e il governo ladro.
Ecco. La prima risposta che voglio dare alla mia amica è: di interessante nell'apertura di 3 nuove stazioni Metro a Roma ci vedo la possibilità di una rivoluzione culturale, in cui il mezzo privato inquinante e pericoloso ceda il passo al mezzo pubblico ecologico rapido e capillare. Mi si dirà che ad oggi il servizio è solo peggiorato. Vero. Ma io so con chi prendermela, al contrario di molti, perché trovandole "interessanti" delle metro romane mi interesso (e informo).
Cari tutti la colpa dello stato della metro B è di un uomo chiamato Sergio Marchi, il quale, quando era il momento giusto, (cioé 2 anni fa), ci prometteva, da assessore alla mobilità, che sarebbero stati ordinati 15 treni nuovi per la B e la B1. Cosa che non è avvenuta se non pochi mesi fa condannando de facto la linea B a un calvario lungo almeno 24 mesi, quando verrà consegnato il primo nuovo treno. Tuttavia, mentre i giornali mettevano la notizia in piccoli trafiletti, qualcuno come me o come il comitato metroxroma, si allarmava e tentava di convincere gli utenti oggi inferociti che se i treni non fossero stati ordinati subito la B all'apertura della B1 sarebbe esplosa. Ed ecco che la profezia di questi criticoni si è avverata.
Due anni fa invece i cittadini che oggi si lamentano erano tutti intenti a boicottare con ogni mezzo i cantieri della metropolitana, dicendo che toglieva l'albero sotto casa, la panchina, i parcheggi, che faceva chiudere i negozi, restringeva le strade,  faceva rumore, polvere e quant'altro. Se tutti i cittadini che oggi vogliono firmare la class action contro l'amministrazione avessero protestato in Campidoglio due anni fa contro il problema reale, cioè uno sciagurato assessore che non ha comprato i treni per la nuova metro, forse oggi non assisteremmo a questo triste spettacolo di inefficienza. Il problema è che è molto facile mettere in piedi un comitato per dire NO a qualcosa (il famoso fenomeno dei NIMBY). Estremamente più arduo convincere qualcuno a dire Si' e a pretendere che ciò che è stato promesso sia mantenuto. Se vogliamo cambiare Roma è forse il caso di cominciare a "interessarci" di quello che si può fare per Roma. Perché magari la figlia della mia amica o di tutti i cittadini arrabbiati oggi potrebbero usufruire di una città molto più vivibile se si fanno le cose giuste adesso.

Voglio chiudere con qualche consiglio/informazione:
Cara amica, cari tutti, i lavori alla stazione Termini si concluderanno nei primi mesi del 2013. I disagi sono stati tanti, ma già si vedono gli evidenti miglioramenti e sempre più si vedranno avvicinandosi alla scadenza.
Cara amica, cari tutti. Prendere la metro per fare due fermate, da Termini a Policlinico è francamente sciocco. Il prezzo del biglietto, i tempi d'attesa, la calca della stazione, il caldo suggeriscono un'alternativa: la bici. lasciare una vecchia bici alla stazione e percorrere in pochissimi minuti i 2 km del percorso.

   

giovedì 14 giugno 2012

Metro B1: istruzioni per l'uso

La metro B1 è realtà. Tralasciando l'incidente di oggi (per un problema è stata chiusa circa 40 minuti), che speriamo non si ripeta più e in ogni caso può essere giustificato in una struttura totalmente nuova per Roma, sperando che Atac faccia tutti gli sforzi per gestire al meglio l'infrastruttura ricevuta, è tempo di usarle queste nuove stazioni. In attesa del reportage ufficiale un po' di consigli da Mobilita(') Roma.
Non ci stancheremo di ripetere che quella inaugurata ieri non è una nuova linea ma una diramazione della linea B. Cioé la linea B ora ha due capolinea nord, Conca d'Oro e Rebibbia. Un po' di treni (2/3) raggiungono il vecchio capolinea e altri (1/3) il nuovo, seguendo la nuova diramazione a partire dalla stazione Bologna. Quindi per chi deve recarsi al centro o all'Eur (sia dalla Tiburtina che da Montesacro/Triste) non c'è nessun cambiamento. Per il percorso inverso, chi scende prima o a Bologna può prendere qualsiasi treno, mentre chi si spinge oltre in uno dei due rami deve fare attenzione alla direzione del treno segnata sui display. Ci sarà da aspettare un po' di più ma alla fine sarà comunque più rapido che spostarsi in auto o bus.

Dove sono le tre nuove stazioni? Nel quartiere Trieste/Africano e Montesacro, in particolare a Piazza Annibaliano, a piazza Palombara Sabina (viale Libia) e a piazza Conca d'Oro. Tra circa un anno se ne aggiungerà una quarta al Tufello, cioé a piazzale Jonio...e poi in futuro è previsto che la diramazione arrivi a Bufalotta. 

Ma parliamo dell'oggi. Dove ci si può andare con questa nuova diramazione? Un po ' di esempi:
Stazione S.Agnese/Annibaliano: è prospicente Santa Costanza e Sant'Agnese fuori le mura, i campi sportivi di via Bressanone e corso Trieste. Dista circa 600 metri da Villa Mirafiori (Facoltà di Lettere e Filosofia, La Sapienza) e la LUISS. Infine è a 700 metri da Piazza Verbano.
Stazione Libia: sebbene purtroppo non sia segnalato sulle mappe nella metro dista solo 500 metri dalla stazione FR1 Nomentana, costituendo di fatto un potente interscambio treno/metro. Sull'asse commerciale di viale Libia, baricentrica nel quartiere africano dista 800 metri da piazza Vescovio e dalla via Nomentana.
Stazione Conca d'Oro: prima stazione dell'oltre Aniene, al centro tra Montesacro e il quartiere delle Valli. Capolinea temporaneo fino all'estensione fino a Jonio.

Al contrario i cittadini dei quartieri suddetti potranno recarsi velocemente all'EUR, al Colosseo, a Monti, alla Città Universitaria, alla Biblioteca Centrale, a Termini, all'Ostiense con i suoi nuovissimi centri di attrazione Casa Italo per i treni alta velocità di NTV e Eataly colosso della gastronomia slow food entrambi allestiti nel restaurato Air terminal Ostiense.

Infine, con un solo cambio di banchina a Bologna, si potrà viaggiare tra i due rami, in particolare da e verso la stazione Tiburtina, nuovo terminal dell'alta velocità romana.

Spero che questi consigli vi siano stati utili per capire come sfruttare meglio questa nuova infrastruttura della città e di usarla, nonostante i piccoli disagi iniziali, per far capire ai nostri amministratori che i romani hanno fame di un trasporto pubblico veloce e confortevole.


martedì 12 giugno 2012

Metro B1, primo treno mercoledì 13 Giugno



E' finita. L'agenzia per la mobilità ha dato annuncio che la diramazione della metro B, Bologna Conca d'Oro (impropriamente chiamata metro B1) aprirà al pubblico domani. Ora è ufficiale, l'agonia è finita e un nuovo capitolo nella storia del trasporto pubblico romano si apre.
Come abbiamo detto più volte la situazione non sarà affatto rosea fin da subito. Pochi i treni per garantire frequenze accettabili su entrambi i rami con conseguente sovraffollamento. In più negli ultimi giorni uno sciopero bianco dei macchinisti sta mettendo in ginocchio la prima linea metro della capitale. Sembra che il personale si rifiuti di effettuare dei turni di straordinario e che siano stati malevolmente mandati alcuni treni  in riparazione anche senza essere guasti. E' la stessa Atac a lanciare un messaggio inquietante: "Atac spa avvisa la clientela che, permanendo il rifiuto da parte dei macchinisti di svolgere turni cosiddetti ‘a straordinario’ resterà difficoltoso assicurare il regolare esercizio della linea B”.  Viene da chiedersi per quale motivo una linea della metropolitana per funzionare normalmente debba impiegare i proprio macchinisti in modo "straordinario". In ogni caso da domani toccheremo con mano questa rivoluzione. Buona B1 a tutti.

lunedì 11 giugno 2012

La metro B1 e l'ermeneutica dell'automobilista tipo

E' vero, la storia dell'apertura della metro B1 sta diventando una farsa.
E' vero che il piano di riordino del trasporto pubblico di superficie, approntato conseguentemente dall'Atac è stato comunicato in modo quanto meno confusionario. 
Ed è normale che quando si modifica radicalmente la mobilità di un settore così ampio e popoloso della città non possono non esserci impatti. Partiamo comunque dal presupposto di base che i quartieri interessati sono più vicini alla metropolitana adesso, che per Roma, è quasi un miraggio. In questo scenario è dunque necessaria una flessibilità da entrambe le parti, con l'amministrazione che deve essere in grado di recepire i consigli e le proposte dei cittadini magari avviando un periodo di sperimentazione e mettendo in piedi i giusti strumenti di partecipazione.
Vediamo invece cosa dice il consigliere del II municipio Celani a Repubblica:
"i dubbi dei residenti si sono spostati su alcune "stranezze" del nuovo Piano del trasporto di superficie: vi sono infatti alcune strade del quartiere (già assolutamente inadeguate a percorsi per autobus e a flussi di grande scorrimento) che vedranno moltiplicare l'impatto delle linee in transito"
E va bene, forse troppe sovrapposizioni di bus che comunque potranno essere facilissimamente modificate in seguito. Ma andiamo avanti:
"Su via Panaro si prevede di convogliare 4 linee con 2 fermate e 1 capolinea (in prossimità di un incrocio delicato con via Nemorense e dell'omonimo parco, che meriterebbe tranquillità)"
E qui va già meno bene, in quanto non si capisce perché un autobus non possa fermare accanto a un parco e debba necessariamente dare più fastidio delle automobili. Proseguiamo:
"considerata l'inadeguatezza della strada ciò porterà - oltre che ad una perdita di 9 preziosi posti parcheggio pubblici per fare spazio alle fermate - ad un prevedibile e inestricabile ingorgo non appena riapriranno le scuole (già oggi il 310 e i mezzi Ama restano sistematicamente bloccati)"
Ecco. Finalmente si sono scoperti gli altarini. Vi prego di soffermarvi sulle frasi in grassetto perché in queste che sembrano innocenti preoccupazioni di un residente si annida il vizio di forma più grave dell'idea di mobilità romana.
1. Per Celani la perdita di 9 posti auto a favore di una fermata di bus è inaccettabile. E' evidente che siamo in presenza di una radicatissima cultura autocentrica. Non vogliamo civilizzare la città? Vendere l'auto e spostarci in metropolitana visto che si può? Magari comprare una bici invece?
2. Per ammissione dello stesso Celani la strada è già perennemente intasata dalla sosta selvaggia per via di chi porta i figli a scuola tanto che ne il bus ne l'ama riescono a passare. Dunque qual è la soluzione caro Celani? Non fare la fermata del bus altrimenti meno macchine saranno in grado di parcheggiarsi in doppia fila? Non sarebbe meglio portare i figli a piedi in bici o in bus? E multare sistematicamente i violenti, incivili, prepotenti abusatori del suolo pubblico in modo che il 310 e l'Ama possano tranquillamente svolgere il loro servizio pubblico di cui poi tanto ci si lamenta?

Siamo alla follia. Siamo all'abiezione del mantenimento di un insostenibile status quo basato sulla violenza della macchina a tutti i costi. Si apre lo spiraglio di un cambiamento epocale verso la mobilità pubblica offerto dalla metro e di rimando si battaglia per la perdita di una manciata di  posti macchina. E' questo il male di Roma. E' questa la radice di una cultura cieca e ottusa che deve essere estirpata. E dà francamente fastidio leggere su una testata giornalistica che si millanta portatrice dei valori di una cultura della sostenibilità degli articoli di tale populismo e inconsapevolezza.

giovedì 7 giugno 2012

Il Ponte della Discordia: bici vs bus?

foto di biciroma.it

Da RomaToday.it:
Garbatella: sul Cavalcaferrovia ci sarà la ciclabile

Garbatella: sul Cavalcaferrovia ci sarà la ciclabile

Il Cavalcaferrovia, che a breve sarà inaugurato, probabilmente anche in conseguenza dell'eliminazione, ormai quasi certa, delle corsie di traffico riservate ai mezzi pubblici, avrà le sue piste ciclabili.
"BiciRoma è lieta di comunicare il buon esito della riunione odierna che ha stabilito la presenza di corsie riservate ai ciclisti sul nuovo Ponte tra Via Ostiense e Circonvallazione Ostiense.



Ora. Non posso che esprimere soddisfazione per la ciclabile. Non posso tuttavia non provare rabbia perché la sua realizzazione posticcia farà più morti che altro (tra incidenti e smog) visto che non è separata dalle auto in alcun modo.
Un dubbio mi sorge. Ma se la corsia per il tpl era nel progetto e la ciclabile no è stato solo un capriccio dei progettisti o qualcuno in comune l'aveva pianificato? E se qualcuno l'aveva pianificato mi aspetto che ci siano stati studi sul traffico, sull'impatto della viabilità nella zona, sulle linee di TPL interessate, sullo spostamento modale dell'utenza. E ora? Dove sono gli studi che dimostrano che la corsia per il tpl non serve più? Qual è la motivazione ufficiale per tale decisione? Ho molta paura nel pensare che la risposta più probabile è che non c'è mai stata pianificazione e visto che i ciclisti oggi (per fortuna) fanno più rumore (e voti) degli utenti del trasporto pubblico il progetto sia stato modificato tutto in corsa alla come viene viene. E se tutto ciò può sembrare un'inezia rispetto agli scandali a cui ci hanno tristemente abituato nella gestione della cosa pubblica, io ritengo che debba quantomeno essere fonte di indignazione. Perché se la corsia preferenziale non fosse mai stata prevista il ponte avrebbe potuto essere meno largo e più leggero dovendo sopportare meno carico, e di conseguenza avremmo risparmiato qualche milioncino, cioé qualche miliardo delle vecchie lire in più nelle nostre tasche. Se vi pare poco.

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mercoledì 6 giugno 2012

Brevi: cavalcaferrovia ostiense apre (?) il 15 Giugno

da Leggo.it
Secondo un articolo di Leggo di oggi, che ha intervistato l'assessore LLPP Ghera, il cavalcaferrovia ostiense dovrebbe aprire il 15 Giugno. Viste le ultime dichiarazioni dell'amministrazione comunale sulle varie opere (specialmente la diramazione B1) il condizionale è d'obbligo. In effetti passandoci accanto si può notare che mancano veramente pochi dettagli, principalmente nelle immissioni lato circonvallazione ostiense. Staremo a vedere. Intanto per stasera si annunciano le prove di illuminazione artistica della struttura. Obiettivi puntati alle 21 verso il gigantesco cobra dunque e spediteci i vostri scatti!

lunedì 4 giugno 2012

Brevi: come non si fa l'urbanistica

Si chiama Housing Sociale, un nome molto 2.0 per il vecchio concetto di casa popolare. Lo spacciano per una benedizione, un regalo ai meno abbienti che in questi tempi di crisi non possono permettersi una casa. In realtà è la minaccia più grave alla campagna romana dai tempi delle centralità veltroniane. Due anni fa parte in sordina  il bando per individuare le aree ed oggi ecco una bella mappetta con i risultati della potenziale devastazione finale di Roma. Studiatevela attentamente, gli innocui cerchietti neri tracciati sulla carta di Roma, a ridosso de parchi dell'Appia Antica, delle riserve di Marcigliana, Malafede, in splendide aree agricole a Fioranello, sull'Ardeatina. Lontani dalla città, lontani dal trasporto su ferro, lontane dai servizi. Una bomba non solo urbanistica ma sociale, portatrice di nuovi ghetti, di nuove emarginazioni. Ecco tra le tante opere promesse e incompiute di quest'amministrazione, la prima deve essere questa. Fermiamoli finchè siamo in tempo. (Per approfondire: qui)

domenica 3 giugno 2012

Brevi: il X municipio e i PUP

Il municipio X ha approvato una mozione per bloccare tutti i PUP in corso o previsti nel suo territorio. Grande soddisfazione di tutti i comitati. Peccato che il problema della sosta che ormai definire selvaggia è un complimento, permane. Quindi io chiederei ai consiglieri di votare subito una mozione che chieda l'ausilio dell'esercito al fine di multare quotidianamente ogni singola autovettura in doppia e tripla fila, sui marciapiedi, sulle strisce pedonali, agli incroci, sugli scivoli per disabili, sopra gli spartitraffico in mezzo alla Tuscolana e sopra alle aiuole addosso ai bellissimi alberi che i comitati credono di aver salvato. Grazie.

Brevi: quel metrò chiamato desiderio

Metro B1 
Apre non apre forse apre forse no. Vi sarete accorti tutti che non ha aperto questo fine settimana. Bene. Forse ci scordiamo anche il prossimo. Pare che ci siano circa un centinaio di autorizzazioni sulla sicurezza di ogni singola scala mobile e ascensore delle tre (dico tre!) stazioni che devono ancora essere emesse dal Ministero e firmate dalla Regione. Vabe', aspettiamo, tanto con un anno e mezzo di ritardo ormai non stiamo a guardare il capello. Almeno al primo malfunzionamento delle scale sapremo con chi prendercela.

Metro C
Pare che la Regione sia morosa di 250 milioni senza i quali sarebbero a rischio pure i cantieri della Pantano-SanGiovanni. La questione è scottante tanto che mentre Aledanno e la Polveraccia bisticciano il ministro Passera in persona li ha presi per le orecchie e convocati a un tavolo la prossima settimana. Ci sarebbe addirittura un "tesoretto" di soldi statali che il ministro tecnico vorrebbe girare sulla Metro C, aumentando la quota di finanziamento statale, a patto che la regione paghi i suoi debiti. Nel frattempo, ora che i bersaglieri hanno finito di correre davanti al presidente della repubblica attendiamo con ansia i cantieri al Colosseo che ci hanno promesso. Sperando che non esca un'altra manifestazione di vitale importanza per il paese a bloccarli, che so, la sagra delle cerase o la processione di Militia Christi.