giovedì 21 giugno 2012

La B1, i pendolari, i NIMBY e dei consigli.

Di storie di pendolari arrabbiati la rete e la stampa sono piene. Purtroppo però queste storie spesso vengono  strumentalizzate per detrarre questo o quel politico. La mia storia ha due differenze fondamentali: è la storia di una mia amica, pendolare da sempre. Ed è una storia a cui io voglio cercare di dare risposte concrete.

Eccola.

Pochi giorni fa la mia amica mi scrive le seguenti parole, riferite al mio ultimo articolo sul blog:

"Ma cosa ci trovi di così interessante nel tracciato delle nuove linee della metro b? Ti penso tanto in questi giorni, quando per aspettare la metro che mi porta a Termini da Policlinico spesso aspetto anche 10 minuti...e poi arrivo a Termini ed un un megafono ripete di continuo, per la stazione andare dritti....e tu che nella bolgia di gente che pur di arrivare a casa ti sale in testa cerchi di capire cosa caspita significhi andare dritto....e poi....ti trovi a via Giolitti, sbrocchi, ti imbestialisci perchè devi correre per andare a prendere il treno, il quale una volta arrivata con lo stomaco in gola...quel cavolo di treno che fa sempre tardi....ti parte puntuale dinanzi agli occhi e tu che hai pagato 1 euro e mezzo devi aspettare un altro treno....ma cosa ci trovi di interessante...1 euro e mezzo per un servizio peggiore....vergognamoci!"


Credo che mai come in questi giorni la maggioranza dei cittadini romani la pensino allo stesso modo della mia amica. Tutti sappiamo del caos sulla metro B. Ora sono tutti a cercare il colpevole. I sindacati dicevano che la nuova diramazione funzionava male, il comune dice che i macchinisti sabotano l'azienda scioperando illegittimamente, i sindacati ribattono che i macchinisti sono costretti a turni inaccettabili. E gli utenti? Non sanno più con chi prendersela. Con Alemanno, fischiato, con chi ha voluto la metro, con chi ha spostato i bus, con chi ha tolto i parcheggi, come se non bastasse Monti, l'IMU e il governo ladro.
Ecco. La prima risposta che voglio dare alla mia amica è: di interessante nell'apertura di 3 nuove stazioni Metro a Roma ci vedo la possibilità di una rivoluzione culturale, in cui il mezzo privato inquinante e pericoloso ceda il passo al mezzo pubblico ecologico rapido e capillare. Mi si dirà che ad oggi il servizio è solo peggiorato. Vero. Ma io so con chi prendermela, al contrario di molti, perché trovandole "interessanti" delle metro romane mi interesso (e informo).
Cari tutti la colpa dello stato della metro B è di un uomo chiamato Sergio Marchi, il quale, quando era il momento giusto, (cioé 2 anni fa), ci prometteva, da assessore alla mobilità, che sarebbero stati ordinati 15 treni nuovi per la B e la B1. Cosa che non è avvenuta se non pochi mesi fa condannando de facto la linea B a un calvario lungo almeno 24 mesi, quando verrà consegnato il primo nuovo treno. Tuttavia, mentre i giornali mettevano la notizia in piccoli trafiletti, qualcuno come me o come il comitato metroxroma, si allarmava e tentava di convincere gli utenti oggi inferociti che se i treni non fossero stati ordinati subito la B all'apertura della B1 sarebbe esplosa. Ed ecco che la profezia di questi criticoni si è avverata.
Due anni fa invece i cittadini che oggi si lamentano erano tutti intenti a boicottare con ogni mezzo i cantieri della metropolitana, dicendo che toglieva l'albero sotto casa, la panchina, i parcheggi, che faceva chiudere i negozi, restringeva le strade,  faceva rumore, polvere e quant'altro. Se tutti i cittadini che oggi vogliono firmare la class action contro l'amministrazione avessero protestato in Campidoglio due anni fa contro il problema reale, cioè uno sciagurato assessore che non ha comprato i treni per la nuova metro, forse oggi non assisteremmo a questo triste spettacolo di inefficienza. Il problema è che è molto facile mettere in piedi un comitato per dire NO a qualcosa (il famoso fenomeno dei NIMBY). Estremamente più arduo convincere qualcuno a dire Si' e a pretendere che ciò che è stato promesso sia mantenuto. Se vogliamo cambiare Roma è forse il caso di cominciare a "interessarci" di quello che si può fare per Roma. Perché magari la figlia della mia amica o di tutti i cittadini arrabbiati oggi potrebbero usufruire di una città molto più vivibile se si fanno le cose giuste adesso.

Voglio chiudere con qualche consiglio/informazione:
Cara amica, cari tutti, i lavori alla stazione Termini si concluderanno nei primi mesi del 2013. I disagi sono stati tanti, ma già si vedono gli evidenti miglioramenti e sempre più si vedranno avvicinandosi alla scadenza.
Cara amica, cari tutti. Prendere la metro per fare due fermate, da Termini a Policlinico è francamente sciocco. Il prezzo del biglietto, i tempi d'attesa, la calca della stazione, il caldo suggeriscono un'alternativa: la bici. lasciare una vecchia bici alla stazione e percorrere in pochissimi minuti i 2 km del percorso.

   

4 commenti:

  1. Parole sacrosante. Bene

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  2. Caro Blogger...:D....
    concordo con molte delle cose che hai detto, ma con un paio non del tutto.
    Tre stazioni di metropolitana, non credo che saranno una rivoluzione culturale, perché?
    Perché l'utente medio è per definizione pigro, difficilmente cambierà le sue abitudini e se per una vita ha preso la macchina per andare al lavoro, l'unica cosa che penserà vedendo le nuove stazioni sotto casa sua sarà: cavolo con queste nuove stazioni guarda che ingorgo che si è creato!"
    Cambiare le abitudini della masse è difficilissimo, alcuni dicono che non prendono i mezzi pubblici perché non funzionano come dovrebbero, non portano sotto il posto di lavoro...La verità sta nel mezzo, la gente è pigra e preferisce mettere il culo sul sedile della macchina e farsi più di un ora di raccordo tutte le mattine, piuttosto che metterci lo stesso tempo ma magari leggendo un buon libro sulla metro ( quando si può); ma è anche vero che nelle ore di punta, dalle 7.30 alle 8.30 soprattutto, i mezzi sono sottostimati e la struttura non è fatta per accogliere il flusso di pendolari che arriva.

    Per quanto riguarda la metro di termini, l'ho vissuta da studente e da pendola e sono più di due anni che aiuto poveri turisti, soprattutto anziani a portare enormi bagagli su e giù per i sottopassi non provvisti ne di ascensori ne di scale mobili, spesso vedo vecchiette smarrite che vagavano per i sotterranei di termini. Spero che i cantieri lavorassero la notte, perché raramente mi è capitato di vedere un'operaio. So che per fare dei lavori in un punto nevralgico per forza devi rinunciare a qualcosa...però così è stata proprio dura, vedremo se il gioco è valsa la candela. Comunque questa è la terza estate che i turisti si beccano i lavori.

    Per la bici magari... ma Roma è veramente difficile da girare in bici, sono andato un paio di volte in giro per Roma nel traffico quotidiano, non è stata una bella esperienza. Non è solo un questione di infrastrutture, pista ciclabili o che Roma è comunque costruita su colli, ma anche e soprattutto un'educazione che gli automobilisti non hanno...
    ...insomma succo del discorso secondo me il comune, gli assessori non sempre fanno quello che devono fare, ma una grande colpa ce l'abbiamo soprattutto noi, indisciplinati, spesso con i paraocchi, sordi alle novità e mai inclini ai cambiamenti.

    Grazie per lo spazio per lo sfogo :)

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    1. Luca ma grazie a te per le tue riflessioni! hai messo tantissima carne al fuoco quindi cercherò di districare un po' i vari discorsi, sebbene mi sembra che le tue conclusioni siano uguali alle mie! Partiamo dalla fine: siamo pigri,indisciplinati e restii alle novità. Vero! E in una situazione del genere è necessario "forzare" un po' il cambiamento, scoraggiando l'uso dell'auto (e ci sono mille modi, dalla lotta alla sosta selvaggia alla congestion charge) e lavorando fortemente sul potenziamento di pedonalità, ciclabilità e mezzi pubblici. Sappiamo tutti che non ci vorrà un giorno ne un anno. Ma dobbiamo iniziare subito e proseguire senza indugi. Tutti i disagi che tu evidenzi, lungi da me negarne l'esistenza, hanno un comune denominatore: le persone non sanno quello che succede nella loro città. E questo è dovuto alle istituzioni che non informano abbastanza la cittadinanza ma anche alla pigrizia ci cui sopra. Quando si costruisce una nuova metro molti non sanno dove va , come funzionerà, molti non sanno nemmeno che il cantiere sotto casa è una nuova stazione metro. Una linea metro è qualcosa di cui ogni cittadino dovrebbe sentirsi orgoglioso, ma non può farlo se non sa di cosa si tratta, se la sua partecipazione non è stata mai prevista. Molti non sapevano che la B sarebbe collassata senza nuovi treni. E quindi non hanno manifestato per questo negli ultimi due anni. Sono scesi in piazza per mille altre questioni ma non per questa. Riguardo Termini il problema è massimo. Nessuno sa cosa si sta facendo, perché e quanto dureranno i lavori. Non sanno che Termini era una bomba a orologeria, violava tutte le norme antincendio, di accessibilità e di sicurezza possibili, ogni giorno le migliaia di utenti rischiavano la fine del topo. Per fortuna in questo caso si è agito preventivamente e non a scoppio ritardato come sempre in italia. Alla fine (ormai prossima) dei lavori ci sarà l'accessibilità totale a metro A e B, ascensori direttamente da Piazza dei Cinquecento, tapis roulant con un salto di qualità enorme. Converrai anche che cantierizzare degli spazi così complessi mantenendo in costanza di esercizio le linee del nodo di scambio più frequentato d'europa non era impresa semplice. Anche qui, il problema è stata la comunicazione. E sarebbe servito anche qualche stuart per aiutare chi ne aveva bisogno con i bagagli. Insomma, io credo fortemente che se nelle persone fosse maggiore la consapevolezza e il coinvolgimento su quello che accade nella loro città, migliorerebbe la percezione anche delle situazioni di disagio. perché tre stazioni non sono una rivoluzione adesso, ma sono un gradino verso una vivibilità diversa di cui i nostri figli potrebbero godere.

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