Sono iniziati i lavori per lo spostamento del capolinea del tram 8 da Largo Argentina a Piazza Venezia. Non ne ho detto niente, è vero. Semplicemente perché è un progetto sbagliato. In primis, i lavori partono con circa un anno e mezzo di ritardo. Poi sebbene Piazza Venezia sia un importante snodo di linee bus lo sbandierato interscambio con la metro C non avverrà prima di una decina d'anni, qualora la situazione stagnante attuale si sbloccasse immediatamente. Ma soprattutto il timido attestamento dell'8 a piazzetta san Marco pregiudica quasi totalmente la prosecuzione verso Termini (a meno di non ipotizzare un percorso Fori Imperiali-via Cavour comunque meno preferibile rispetto a quello su Via Nazionale), mentre lo smantellamento del binario davanti al teatro argentina significa invece rinunciare per sempre al sogno della TVA, la tramvia Termini Vaticano Aurelio, che avrebbe collegato i nodi nevralgici del centro storico di Roma con un'infrastruttura ecologica, economica, bella da vedere, veloce e integrata al resto della rete. Non vedo dunque motivi per festeggiare questi lavori, che sposteranno di 400 metri dei binari che avevano un senso lì dove stavano. Un senso che speriamo il prossimo sindaco più illuminato dell'attuale voglia restituire alla città.
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