mercoledì 16 ottobre 2013

Metro C a due marce.


La metro C sta viaggiando a due velocità. Dal nuovo Notiziario Cantieri pubblicato da Romametropolitane apprendiamo delle belle novità: il preesercizio (da parte di Metro C SpA) sulla tratta fino a Parco di Centocelle è terminato. Questo vuol dire che la tratta, a meno degli adeguamenti richiesti dai vigili del fuoco attualmente in corso, è pronta per essere consegnata all'Atac (l'esercente) che effettuerà il suo preesercizio e le sue verifiche. In più sono cominciati i test interni (cioè effettuati dal costruttore) sulla tratta fino a Lodi. Ecco la notizia ufficiale:

Sono ultimate le prove funzionali in contraddittorio nella prima tratta funzionale Monte Compatri/Pantano-Parco di Centocelle e sono iniziate le prove preventive funzionali, a cura del Contraente Generale, nella seconda tratta funzionale fino a Lodi; dal 26 giugno al 15 settembre si è svolto il preesercizio della prima tratta funzionale a cura del Contraente Generale e nelle ultime due settimane, dal 2 al 15 Settembre, è stato verificato il parametro di disponibilità del sistema previsto da contratto.

Leggo inoltre con immenso piacere che sopra il pozzo intertratta su via Casilina Vecchia sarà ripristinato il basolato della via Labicana ritrovato durante gli scavi che vedete nella foto in alto. Una bellissima notizia che riempie di speranza sulla possibilità di coniugare felicemente archeologia e infrastrutture, soprattutto pensando al prossimo futuro della linea C nel centro storico, e che aggiunge un ulteriore tassello a quello che è già il museo a cielo aperto più grande del mondo.

Fin qui le belle notizie. Che però sapevamo già. Metro C SpA nonostante lo stop ai cantieri aveva promesso che i test sulla tratta completata invece sarebbero andati avanti senza intoppi. Non foss'altro che al completamento di questi test è vincolata l'erogazione del finanziamento statale di 300 milioni per la stazione Venezia, che nessuno vuole farsi scappare. Le dolenti note arrivano però sul resto dei cantieri. Se non sono fermi poco ci manca. La tratta T3 sconta i ritardi dovuti alla diatriba sugli alberi da abbattere mentre la sezione da San Giovanni a Mirti va avanti con pochissimi operai all'attivo e con progressi da lumaca. Molto male visto che il nuovo accordo firmato a Settembre prevede che tra un anno si viaggi direttamente da Pantano a Lodi pena il pagamento di salatissime penali. Il quadro fosco di questa situazione che pareva sbloccata si schiarisce leggendo questo articolo del corriere. I soldi dell'accordo di settembre non sono  mai arrivati al costruttore. Il Ministero si è messo di traverso e non ci sta ad accollarsi quei 90 + 18 milioni necessari a far desistere MetroC SpA da ogni ulteriore richiesta futura. Ora l'erogazione dovrà essere vagliata dal CIPE. Probabilmente però quello che spaventa lo Stato in realtà è la clausola che consente al costruttore di chiedere altri soldi per problemi non preventivabili come quelli archeologici. Insomma, se non un autogol per l'amministrazione pubblica poco ci manca. E' evidente che questa situazione è inaccettabile. Primo perché al tavolo che ha definito le condizioni dell'accordo c'era ovviamente anche il Ministero. Perché non si è intervenuti allora invece di rallentare la ripresa dei lavori adesso? Secondo, il sindaco Marino e l'assessore Improta si sono resi conto che i cantieri non sono affatto ripresi a regime come hanno annunciato ormai un mese fa in pompa magna? Così non va. Agli annunci bisogna dare seguito con un monitoraggio costante. Altrimenti succede come con gli ambulanti abusivi. Dopo una settimana sono di nuovo tutti li'. Altrimenti, Marino, succede che gli elettori non ci credono più a questa rivoluzione.


2 commenti:

  1. Salve Urbandri'

    approposito di questo, ha visto cosa campeggia proprio ora (che vi siete coordinat? :-)) in homepage del fatto quotidiano?

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/17/roma-lavori-della-metro-c-fermi-per-reperti-archeologici-comune-paghera-stesso/739639/

    siamo messi davvero cosi' male?
    saluti

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    1. Mi duole dire che come al solito il Fatto Quotidiano si conferma giornalisticamente di infima qualità nel creare pastiche di notizie false e/o non verificate mettendo insieme argomenti scorrelati per lanciare j'accuse mediatici rivolti non si sa bene a chi e atti a creare quel senso di rancore e rabbia che è ormai l'unica arma per tenere insieme un popolo della sinistra allo sbando. Un po' di Fact Checking:

      1- "L’opera più costosa d’Europa": che vuol dire? rispetto a quali altre opere? A Londra, città già servita da un trasporto su ferro impressionante stanno bucando mezza città per costruire un tunnel ferroviario (Crossrail) in pieno centro che congiunga due rami di linee ferrate. Costo: 15 miliardi di sterline. Lunghezza: 24km per 9 nuove stazioni. Il che gli fa vincere il premio per "opera" (ferroviaria urbana) più costosa d'Europa.

      2- "con un ritardo da record (almeno 6 anni)": i primi cantieri della Metro C sono stati aperti ad Aprile 2007 (prima di allora sono stati eseguiti solo sondaggi archeologici), dunque la linea è in costruzione da 6 anni e la metà è già pronta. Non sono certo cifre che fanno gridare allo scandalo. Il ritardo rispetto al primo cronoprogramma ad oggi è di 2 anni poiché la previsione iniziale era di arrivare a San Giovanni nel 2011.

      3- "per finire un’opera attesa dal 2000" : vedi sopra.

      4- " Altri 300 sono pronti per realizzare la tratta San Giovanni-Colosseo" : falso. I 300 milioni sono stati "promessi" dallo Stato col Decreto del Fare per la tratta Fori Imperiali-Venezia e vincolati al competamento del preesercizio fino a Centocelle entro l'anno.

      5- "Con l’ultimo accordo il Comune dovrà pagare ancora: ben 90 milioni" : non è il Comune che deve pagare i 90 milioni. La ripartizione dei costi è sempre al 70% dello stato, al 18% della regione e al 12% del comune. Non a caso è lo stato che sta ritardando il pagamento.

      6- "basti pensare che lo slittamento di un anno sulla tratta fino a piazza Lodi, prevista per il dicembre 2014, costerebbe a Caltagirone e soci poco meno di 47 milioni." : è vero solo se si suppone che invece la tratta fino a centocelle sia terminata in tempo altrimenti vanno aggiunti altri 8 milioni al mese.

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