venerdì 1 agosto 2014

I costi del non fare (o fare male)



Il prolungamento della metro B a Casal Monastero rischia di finire cancellato. Con un salasso per noi cittadini di ben 100 milioni. Questa è la cifra che le ditte vincitrici dell'appalto richiedono al comune per non aver dato avvio ai lavori. La storia già triste di quest'opera potrebbe avere un epilogo drammatico. Non solo perché si butta all'aria un prolungamento della rete metro fondamentale che doveva già essere in dirittura d'arrivo ma perché sarebbe uno spreco di denaro pubblico senza precedenti. Come siamo arrivati a tanto scempio? Ufficialmente il Comune non vede di buon occhio tutte le cubature promesse ai tempi da Alemanno ai costruttori in cambio della metro. 750.000 metri cubi nelle zone limitrofe alla metro B da Pietralata al GRA. Quindi non sono state mai approvate le varianti urbanistiche necessarie a rendere edificabili i terreni. Vero è che in un periodo di crisi mettere sul mercato una tale mole di residenze sarebbe rischioso. 
Però. Tutte le abitazioni costruite sarebbero state adiacenti a fermate della metro B e del prolungamento. Quindi parecchio appetibili. Specialmente se si pensa che invece il nostro assessore "ambientalista" Caudo ha appena fatto approvare 270.000 metri cubi in estrema periferia, a Torrenova fuori dal GRA, in aree non edificate e senza alcun trasporto su ferro. La vicina stazione Metro C infatti lambisce solo una piccola parte dell'immenso progetto edificatorio. Il tutto viene spacciato per una riqualificazione di Tor Bella Monaca quando l'area interessata è totalmente diversa e distante.  Qui potete visionare tutte le tavole dell'intervento: http://www.urbanistica.comune.roma.it/partec-tbm-ip1.html. Per avere un po' più di opere pubbliche tralaltro è stata effettuata una "densificazione", più cubature in cambio di strade, parchi e parcheggi, con palazzi che andranno dai 5 ai 9 piani. Ci abbiamo guadagnato veramente? E' questa l'idea di "riqualificazione"? Immancabile l'ennesimo mega centro commerciale e lo svincolo sul GRA, che se anche sarà realizzato, costituirà l'ennesimo "input" per un'arteria ormai al collasso. Alla luce di tutto ciò, non era forse meglio portare avanti il project financing per il prolungamento metro? Si dice di voler procedere con "un contratto meno dannoso per l'ambiente", cioé con soldi pubblici, che però non ci sono. Così i cittadini di San Basilio e Casal Monastero restano a piedi, anzi imbottigliati nel traffico. E con loro tutti i pendolari della Sabina e di Tivoli che avrebbero tratto enorme beneficio dal nodo di scambio sul GRA, potendo lasciare l'auto e entrare in città con la metro. In più tutti noi sborseremo 100 milioni. Non c'è che dire, questa volta la pagheremo proprio cara.






1 commento:

  1. In aggiunta al piano di Terranova vogliamo valutare anche il piano proposto dall'ass. Caudo per la Città della Scienza in via G. Reni? Questo intervento prevede un indice territoriale di 5 mc/mq, che significa un indice fondiario di circa 7 mc/mq. Stiamo parlando di edifici di almeno 15 piani. Dei 240.000 mc previsti sui 5 ettari, quasi 180.000 mc sono residenziali.
    Non c'è da meravigliarsi perché in tutte le grandi città sono state realizzate concentrazioni edilizie di questa portata; ma quello che non si capisce perché sulla linea metro B simili concentrazioni sono considerate inaccettabili, mentre al Flaminio sono considerate meritorie perché "rigenerano" il quartiere.

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