mercoledì 18 gennaio 2012

DOSSIER - Muoversi verso Roma 2020



Roma si candida a ospitare le olimpiadi del 2020 e lancia sul tavolo del governo l'elenco delle infrastrutture per la mobilità che vorrebbe fossero finanziate dallo Stato. Un elenco che oltre a non evidenziare un'idea organica di come si sposterebbero i milioni tra atleti e turisti nell'eventualità dell'assegnazione dei giochi, sorprende per alcune grosse mancanze ma anche per delle presenze "sospette". Vediamole:


Cliccate qui sotto per la pagella, i commenti e le proposte di Mobilita(') Roma.
A questo link potete vedere un dettaglio delle zone coinvolte nella Roma Olimpica per farvi subito un'idea di cosa ci stanno propinando.
Nella mappa invece lo schema delle infrastrutture previste e non di cui parleremo nel resto del dossier.


Visualizza Roma2020 in una mappa di dimensioni maggiori

LA PAGELLA (ovvero "trova l'intruso")

Il Parco Fluviale del Tevere: apprezzabile l'idea di riqualificare una porzione del nostro biondo fiume e creare un parco fruibile dai cittadini anche dopo la manifestazione. Ci sfugge però la valenza trasportistica dei barconi che lentamente dovranno percorrerne le anse, il che potrà anche essere folcloristico per i turisti ma inutilizzabile dai cittadini, visto soprattutto che negli ultimi anni le piene del tevere hanno puntualmente devastato argini e approdi.

Prolungamento Metro A: indispensabile per servire la Città dello Sport di Calatrava (attualmente triste e mastodontico biglietto scheletrico di ingresso della Roma incompiuta) dove si svolgerebbero le gare di pallavolo, ginnastica, pallacanestro e collegarla a metro A e C, nonché servire l'università e tutti i nuovi quartieri di roma sud. Sarebbe però molto apprezzabile che si smettesse di chiamarlo "prolungamento metro" quando ormai da tempo il progetto è stato delineato come un collegamento veloce in sede propria (tramvia?).
Tuttavia la presenza di questa infrastruttura nel dossier olimpico fa sorgere dei dubbi:
  • Innanzitutto non ci stancheremo mai di ripetere che sebbene utile questo sia un progetto monco e sbagliato che taglia fuori interi quartieri di Roma Capitale (ne avevamo discusso qui)
  • Questa fantomatica infrastruttura è sempre stata indissolubilmente legata alla costruzione della centralità "Romanina" su cui in questi giorni ferve il dibattito politico. Un imponente iniezione di 2 milioni di metri cubi di cemento su terreni di Scarpellini, con funzione prevalentemente residenziale. Un affare da miliardi di euro che in cambio doveva generare introiti da utilizzare per il collegamento metro. Se invece sarà lo Stato a finanziare la tramvia come si chiede nel dossier olimpico, che fine faranno i 400 milioni dovuti dal costruttore? Ennesimo regalo con gli auguri della giunta?
  • E se invece Roma non si aggiudicasse le olimpiadi? Che ne sarebbe del più che necessario tram?
Ponte dei Congressi: opera fondamentale che unisce la Roma-Fiumicino all'Eur by passando l'infernale ultra congestionato viadotto della magliana. Anche qui il dubbio è cosa se ne farà in caso Roma non si aggiudichi i giochi. Il ponte infatti serve ora e subito, in quanto oltre a rendere più agevoli gli spostamenti da/verso l'aeroporto e Civitavecchia sarà il biglietto da visita per il futuro (prossimo) Centro Congressi Italia (la famosa Nuvola di Fuksas) che sarà inaugurata all'EUR tra un paio d'anni. Per saperne di più, qui.

Chiusura Anello Ferroviario: se ne parla da decenni, la più grande incompiuta di Italia '90. Siamo francamente stufi di riesumare la storia di questo progetto maledetto che potete trovare qui. Secondo noi però è la chiave di volta e la carta vincente su cui dovrebbe strutturarsi tutto il sistema della mobilità per Roma 2020. Tor di Quinto ospiterà infatti il Villaggio Olimpico cioè il cuore degli spostamenti da e per i giochi. Con pochi chilometri di ferrovia da realizzare si potrebbe rendere raggiungibile in pochi minuti dalle maggiori stazioni fs e metro, in primis Tiburtina AV, Ostiense, San Pietro, Trastevere, Tuscolana. Una potente infrastruttura circolare per lo smistamento dei traffici dentro la città, integrata con le linee metro per raggiungere velocemente centro e periferie. Gli ostacoli sono sempre i soliti: gli artigiani di via Camposampiero che occupano il sedime ferroviario, il centro sociale di estrema destra insediato nella stazione Farneto (quella che fu usata per 8 giorni in occasione delle partite di Italia '90 per portare i tifosi all'olimpico), le attività commerciali che occupano la stazione Vigna Clara. Per il resto RFI non avrebbe più scuse se i soldi ce li mette lo Stato. C'è solo da augurarsi che si pensi anche ai dovuti adeguamenti del resto della rete per consentire un esercizio cadenzato e costante sull'intero anello.

Potenziamento ferrovia per Fiumicino: bene. Ma di che si tratta? Il famigerato Leonardo Express 2 (che attesterebbe a Tiburtina invece che a Termini costando sempre uno sproposito e impiegando 40 minuti vista la saturazione della cintura sud? O semplicemente della cancellazione di un po' di treni regionali per far spazio ai super redditizi LEX? Poi si parla di adeguamento rete roma nord, altro progetto avvolto nel mistero.

I GRANDI ASSENTI
Queste le proposte di Roma Capitale per vincere i giochi. Sufficienti? Proprio no. Vediamo un po' di "grandi esclusi".


Metro C: (in verde nella mappa) ormai è noto che la tratta centrale dal Colosseo alla Farnesina è in stallo per mancanza di fondi. E' evidente però che sarebbe la carta vincete per le olimpiadi, collegando i punti nevralgici della città storica con il Foro Italico, una delle principali sedi dei giochi. Olimpico, San Pietro, Piazza Navona, Piazza Venezia, Colosseo alla distanza di pochissimi minuti. Un sogno, che però si tenta di tenere nel cassetto. Le motivazioni della giunta Alemanno sono chiare, non voler appesantire le richieste della città allo Stato italiano in crisi, magari vedendosi preclusa la possibilità di accaparrarsi i giochi perché troppo "cari". Il sindaco ha rassicurato i cittadini che la metro C andrà avanti lo stesso. Non ha specificato che il costo per la città sarà milioni di metri cubi di cemento e ettari di verde distrutti per farsi pagare la metro dai costruttori.

Stazione Pigneto FS: in corrispondenza dell'omonima fermata della metro C in costruzione dovrebbe essere costruita una fermata delle fs nel vallo del Pigneto, destinata a diventare il terzo nodo di scambio più frequentato della capitale (interscambio tra FR1, FR4, FR8, FR7, anello ferroviario e Metro C). Una infrastruttura da pochi milioni di euro che congiuntamente al completamento dell'anello ferroviario avrebbe rappresentato la porta delle olimpiadi per tutta Roma Sud Est.

Circolare della Musica:  nel pomposo PSMS (Piano Strategico per la Mobilità Sostenibile) di Alemanno figura una linea tranviaria circolare (in giallo nella mappa) chiamata così perché collega l'Auditorium di Piano al Maxxi al Foro Italico attraversando il nuovissimo Ponte della Musica percorrendo l'asse di via Guido Reni. Un'idea semplice ma geniale, pochi metri di binari che a sud sfrutterebbero quelli già esistenti di altre linee (19, 2). Un'idea economica, sostenibile, riqualificante, capace di collegare Metro A, San Pietro, Roma-Viterbo e Foro Italico inanellando i gioielli dell'offerta culturale romana. Un'idea ignorata.

Tram 3: (in celeste nella mappa) ormai leggendaria la notizia dell'imminente ripristino dell'esercizio tranviario della linea 3 una delle poche "(semi)-circolari". Ancora più a basso costo cambiare il percorso del 3 utilizzando i binari della "circolare della musica" (o del 2, per un progetto a costo zero) e avere una linea che dal foro italico possa raggiungere la metro B, C, A e la stazione Trastevere.

Tangenziale sud (sottopasso Appia Antica): senza essere strettamente collegato alle olimpiadi questo progetto sembra ormai accantonato e sepolto, quando invece dovrebbe essere la priorità numero uno di Roma Capitale per sbloccare la viabilità del quadrante sud della città ricongiungendo l'EUR e la tangenziale est, consentendo di abbattere la mitica sopraelevata di San Lorenzo e dando respiro alle poche inadeguate arterie disponibili (Via Marco Polo, via Tor Carbone, GRA).

Insomma un bilancio non proprio roseo su quello che ci aspetta nel caso Roma si aggiudichi i giochi Olimpici o in caso contrario. Il rischio è di avere opere inadeguate, incompiute, inutili o sperperi stile Italia '90, Giubileo o Mondiali di Nuoto '09. E in un momento critico come quello attuale, in cui sembra che anche il normale esercizio del trasporto pubblico sia impossibile da garantire per mancanza di fondi, non ce lo possiamo proprio permettere.

1 commento:

  1. tutte chiacchiere, buffoni.. .cosa non si fa per accaparrare voti..

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