venerdì 30 novembre 2012

Metro C: Stop, il comune è moroso.

Bisognava arrivare all'interruzione dei lavori, alla protesta e allo scontro per scoprire qualcosa sullo stallo dei cantieri metro C da San Giovanni al Colosseo. Cantieri inspiegabilmente assenti nonostante risuonino da due anni proclami dell'imminente apertura. Cantieri la cui assenza non solo significa il posto di lavoro a rischio per tutte le maestranze coinvolte finora ma anche quel ritardo infrastrutturale che i romani pagano tutti i giorni in termini di tempo perso nel traffico, di appuntamenti saltati, di smog e stress. Ecco dunque cosa è emerso durante lo sciopero di oggi:

 "Ci hanno detto che per la tratta T3 San Giovanni-Colosseo la copertura c'e' - spiega Remo Vernile, della Feneal Uil di Roma - perché il Cipe il 5 settembre ha deliberato lo stanziamento di 792 milioni di euro. Il problema e' che Roma Metropolitane, cioe' il Comune, deve prima riconoscere a Metro C, il costruttore, un importo di 157 milioni di euro per costi aggiuntivi nelle tratte gia' cantierizzate, cioe' le nuove norme antisismiche dopo il terremoto dell'Aquila e i maggiori costi per lo smaltimento delle terre di scavo. Cosa che ancora non avviene. Il Comune ha stipulato un mutuo per pagare questa somma, ma il Cipe deve esprimersi, e malgrado il sindaco abbia scritto piu' volte al comitato, ci e' stato detto, ancora tutto tace". Senza questi soldi, che di fatto hanno anticipato i privati che costruiscono la linea C, i cantieri si fermano: "La nuova tratta e' finanziata ma non ancora contrattualizzata - spiega il sindacalista - Roma Metropolitane ha presentato una bozza di contratto a Metro C, che pero' sta valutando e tergiversando perché aspetta per l'appunto i soldi pregressi".

In sostanza una mera causa burocratica. Colpevole manco a dirlo il Comune. Il mutuo per pagare il costruttore infatti è stato chiesto solo adesso, dopo l'attesissima approvazione del bilancio di previsione 2012 e il conseguente assestamento di bilancio. Nella nostra capitale fantozziana infatti le spese per l'anno corrente si approvano quando l'anno è finito. Stavamo anche rischiando il commissariamento per questo. E ora fanno anche la parte di quelli che hanno salvato i cantieri. Sperando che almeno un poco di vergogna germogli negli animi di questa amministrazione ci auguriamo che la situazione si sblocchi quanto prima.

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