giovedì 2 febbraio 2012

Conti, inContri, sContri sulla metro C


Oggi è una giornata strana per Roma e la sua linea C.
Due convegni si stanno svolgendo quasi contemporaneamente con sedi, toni e obiettivi molto diversi.
Il primo è organizzato da Italia Nostra che, attraverso il più grande detrattore del progetto metro C Antonio Tamburrino, lo intitola così:

"Metro C, la Corte dei Conti dichiara: “Opera fallimentare, rimarrà incompiuta"
"Italia Nostra Roma presenterà nel corso della conferenza stampa le risultanze del dossier completo della Corte dei Conti sull’opera Metro C.
La relazione [...] consiste nella pronuncia della parola fine sul progetto che per quasi 20 anni è stato considerato il perno della futura mobilità romana." (fonte:  http://www.italianostra.org/?p=18715)
Il secondo è organizzato da Romametropolitane. 
SVILUPPI DELL’ISTITUTO CONCESSORIO PER IL RILANCIO DELLE OPERE PUBBLICHE
Roma Metropolitane ha voluto organizzare questo incontro-dibattito perché, nel dirigere la realizzazione della nuova Linea C della metropolitana, la più grande opera pubblica in via di costruzione in Italia, è in grado di offrire elementi di prima mano al fine di arricchire le conoscenze del Governo in ordine ai provvedimenti da assumere per il rilancio dell’economia.
Proprio per questa esigenza di concretezza, l’incontro si terrà nel cantiere della Linea B1, l’altra grande opera ormai ultimata, in una sala appositamente attrezzata.
(fonte: 
http://comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/Incontro_dibattito_roma_metropolitane.pdf)

Impossibile non collegare i due convegni alla bomba esplosa proprio ieri.
E' stata infatti resa pubblica la relazione della Corte dei Conti relativa al progetto della linea C.
Indagine che ha evidenziato problematiche diverse e perplessità sui costi, i tempi, le modalità di subappalto, gli affidamenti di incarico, i compensi dei vari comitati scientifici, il taglio delle opere complementari.
Questo documento si può leggere integralmente (182 pagine) qui.

E subito si è scatenata la bufera dei media, che in perfetto clima di caccia alle streghe, è stata ben felice di additare il nuovo capro espiatorio del malgoverno italiano nella metro C. Non starò qui a difendere nessuna parte, in rete c'è quasi tutto quello che serve per non farsi intontire dalla gran quantità di fandonie strumentali pubblicate dai quotidiani. Mi voglio invece soffermare proprio sulla strumentalizzazione che si fa ormai in Italia di ogni notizia.

Da un lato Italia Nostra che dichiara (o meglio fa dichiarare alla corte dei conti!!) "fallita" un'opera che tra pochi mesi sarà inaugurata, nella sua prima tratta, dopo 4 anni di cantieri. Su alcune cose hanno ragione. Si poteva scegliere una tecnologia meno invasiva e costosa. Si poteva scegliere una formula contrattuale più vantaggiosa. Forse aiutano a capire tanta ostilità le parole dello stesso Tamburrino, che si vide rifiutata la sua "idea" di metro C ormai diciassette anni fa:

Dall'altro lato RomaMetropolitane, gli accusati.
Organizzano il convegno dentro una stazione della diramazione B1, opera che sarà aperta tra un paio di mesi, e si sa che inaugurare opere ha un elevato ritorno in termini di immagine.
Invitano il lupo cattivo, il presidente della Corte dei Conti, che li ha appena messi alla sbarra nel dossier.
Invitano un'altro lupo cattivo, il Presidente dell'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici, colui che ha bloccato per più di un anno la gara per la metro D, per le presunte irregolarità dell'appalto, poi dichiarate non sussistenti.
Poi sparano in alto: presidente del Consiglio di Stato, della Corte Costituzionale e ovviamente il sindaco.
Più che un incontro per parlare di contratti e appalti sembra il G8.

Un chiaro modo per dire, guardate, sono dalla nostra parte.
Ma noi non vogliamo altri atti di forza politici e corporativi.
Volgiamo sentire risposte chiare alle domande poste su un progetto imponente difficile ma fondamentale.
Un progetto che per quanto oneroso, va completato nell'interesse dei cittadini.

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