sabato 31 marzo 2012

Tram-a di un complotto anti-tranviario a Roma

Ormai ne sono quasi convinto. C'è un'eminenza grigia che complotta per distruggere definitivamente il tram a Roma. Intendiamoci, non che negli ultimi anni si sia fatto granche' per migliorare o ampliare il servizio. Le ultime notizie tuttavia restituiscono il quadro o di un'imbarazzante incapacità gestionale o di una precisa volontà di sbarazzarsi del tram a Roma. Procediamo con ordine.
Gli ultimi binari posati ex novo a Roma risalgono al 1999, anno dell'inaugurazione dell'8. Poi più niente. Dodici anni di buio. Fatto salvo per il nuovo capolinea del 5/14 a Termini nel 2008, un buon intervento che ha avvicinato tram/metro/treno e portato con se anche la riqualificazione di molte strade degradate intorno alla stazione. Nel 2004 però il tram 3, frequentatissima semi-circolare, viene sostituito da bus a causa dei lavori AMLA della metro A, in particolare, si dice, per la costruzione di un pozzo di areazione su Via Emanuele Filiberto che interferisce con i binari. I proclami tuttavia negli anni non mancano, come quello sull'annosa questione del prolungamento dell'8 a Termini, sempre promesso mai realizzato ma mai definitivamente accantonato. Diverse scuse si sono succedute, la salita troppo ripida di Via 4 Novembre, la Soprintendenza che bolla i fili dell'alimentazione a via Nazionale come "antiestetici".
Nell'era di Alemanno non cambia molto, se non che un irrefrenabile impulso demolitore lo spinge a chiudere il 2 per un anno e rifare il capolinea su piazzale flaminio, togliendo le barriere sulla via Flaminia che avrebbero costituito "una cesura urbana nel quartiere". 3,4 milioni buttati. Poi ancora proclami, come l'istituzione di due fantomatiche nuove linee su sedime esistente, la 4 e la 6 che dovevano "sgolfare" la metro B. Inutile dirlo, mai nate.
Ci avviciniamo ai giorni nostri e il complotto assume toni grotteschi quando lo sport preferito dell'Atac diventa dichiarare l'"imminente" ritorno dei tram sulla 3. Da inizio 2011 in poi tutti gli assessori alla mobilità succedutisi hanno giocato al "lancio della data", ovviamente sempre rimandata. Nel frattempo i binari sono stati messi e tolti innumerevoli volte, sono stati fatti i lavori alle banchine in via Marmorata e spesi tanti soldi. All'inizio del 2012 viene finalmente chiuso l'ultimo cantiere AMLA a via E.Filiberto. Ottimo, nulla osta il ritorno del 3! E invece no! Perché nel frattempo (2007) hanno aperto i cantieri della linea C a San Giovanni ed è stata modificata la viabilità in via Carlo Felice, aprendo la preferenziale alle auto. A inizio Marzo 2012 ci viene detto che probabilmente il 3 tornerà tram entro l'anno ma in due fasi prima fino a Piramide e poi fino a Trastevere. Ed ecco il colpo di scena. Pochi giorni dopo, durante i lavori per il rifacimento dell'armamento a Piramide, spunta sottoterra una necropoli romana, con tanto di scheletri in perfetto stato di conservazione. Subito atac si affretta a promettere che cio' non comporterà un rallentamento dei lavori. Vedremo. L'ultima sorprendente rivelazione su questo complotto ci viene svelata da Leggo il 21 Marzo.  Sembra che durante i lavori di rifacimento dei marciapiedi di via Marmorata siano stati commessi degli errori che impediscono al tram di passarci. Il piano prosegue inesorabilmente.
Torniamo sulla pista dell'8. Accantonata l'idea di prolungarlo a Termini la giunta Alemanno proclama che sarà "prolungato" fino a Piazza Venezia, futuro (nel 2020?) scambio con la metro C. Nel 2010 l'annuncio in pompa magna di questo intervento voluto per 'riqualificare l'area del teatro argentina', "deturpato" dal tram. In realtà il prolungamento è poco più che uno spostamento di capolinea, 400 metri di binari su via delle botteghe oscure che costano un'enormità (8 milioni) e richiedono ben 2 anni di lavori. Viene indetto addirittura un referendum farlocco su Internet (si poteva votare + volte) che decreta il gradimento plebiscitario per l'opera. Ovviamente i cantieri vengono dati per imminenti. Nulla si muove fino all'estate 2011, quando timidamente si fanno dei sondaggi per i sottoservizi. Poi il buio. Pochi giorni fa (20 marzo) l'ad di atac annuncia la conclusione della progettazione e l'imminente avvio dei lavori. Dopo due anni siamo ancora agli "imminenti".
A cavallo del 2012 nel frattempo abbiamo assistito a diversi pesanti incidenti tranviari, con conseguenze fortunatamente poco gravi per le persone. In ogni caso non una bella pubblicità per il mezzo. Verrebbe da pensare a una strategia della tensione.
Un articolo di Repubblica del 19 marzo infine getta un'altra luce inquietante su questo giallo. Il deposito per i jumbotram previsto sulla prenestina non si fara'. Nonostante sia finanziato (dal 2005!) e appaltato. Pare che l'area non sia mai stata bonificata da Atac, condicio sine qua non per l'avvio del cantiere. E ora Atac rischia anche di dover pagare pesanti penali mentre i depositi esistenti scoppiano.
Quanto manca all'atto finale di questa congiura?

P.S: a questo link: www.tramroma.com una cronologia dettagliatissima di tutte le vicende tranviarie a roma.

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