lunedì 11 giugno 2012

La metro B1 e l'ermeneutica dell'automobilista tipo

E' vero, la storia dell'apertura della metro B1 sta diventando una farsa.
E' vero che il piano di riordino del trasporto pubblico di superficie, approntato conseguentemente dall'Atac è stato comunicato in modo quanto meno confusionario. 
Ed è normale che quando si modifica radicalmente la mobilità di un settore così ampio e popoloso della città non possono non esserci impatti. Partiamo comunque dal presupposto di base che i quartieri interessati sono più vicini alla metropolitana adesso, che per Roma, è quasi un miraggio. In questo scenario è dunque necessaria una flessibilità da entrambe le parti, con l'amministrazione che deve essere in grado di recepire i consigli e le proposte dei cittadini magari avviando un periodo di sperimentazione e mettendo in piedi i giusti strumenti di partecipazione.
Vediamo invece cosa dice il consigliere del II municipio Celani a Repubblica:
"i dubbi dei residenti si sono spostati su alcune "stranezze" del nuovo Piano del trasporto di superficie: vi sono infatti alcune strade del quartiere (già assolutamente inadeguate a percorsi per autobus e a flussi di grande scorrimento) che vedranno moltiplicare l'impatto delle linee in transito"
E va bene, forse troppe sovrapposizioni di bus che comunque potranno essere facilissimamente modificate in seguito. Ma andiamo avanti:
"Su via Panaro si prevede di convogliare 4 linee con 2 fermate e 1 capolinea (in prossimità di un incrocio delicato con via Nemorense e dell'omonimo parco, che meriterebbe tranquillità)"
E qui va già meno bene, in quanto non si capisce perché un autobus non possa fermare accanto a un parco e debba necessariamente dare più fastidio delle automobili. Proseguiamo:
"considerata l'inadeguatezza della strada ciò porterà - oltre che ad una perdita di 9 preziosi posti parcheggio pubblici per fare spazio alle fermate - ad un prevedibile e inestricabile ingorgo non appena riapriranno le scuole (già oggi il 310 e i mezzi Ama restano sistematicamente bloccati)"
Ecco. Finalmente si sono scoperti gli altarini. Vi prego di soffermarvi sulle frasi in grassetto perché in queste che sembrano innocenti preoccupazioni di un residente si annida il vizio di forma più grave dell'idea di mobilità romana.
1. Per Celani la perdita di 9 posti auto a favore di una fermata di bus è inaccettabile. E' evidente che siamo in presenza di una radicatissima cultura autocentrica. Non vogliamo civilizzare la città? Vendere l'auto e spostarci in metropolitana visto che si può? Magari comprare una bici invece?
2. Per ammissione dello stesso Celani la strada è già perennemente intasata dalla sosta selvaggia per via di chi porta i figli a scuola tanto che ne il bus ne l'ama riescono a passare. Dunque qual è la soluzione caro Celani? Non fare la fermata del bus altrimenti meno macchine saranno in grado di parcheggiarsi in doppia fila? Non sarebbe meglio portare i figli a piedi in bici o in bus? E multare sistematicamente i violenti, incivili, prepotenti abusatori del suolo pubblico in modo che il 310 e l'Ama possano tranquillamente svolgere il loro servizio pubblico di cui poi tanto ci si lamenta?

Siamo alla follia. Siamo all'abiezione del mantenimento di un insostenibile status quo basato sulla violenza della macchina a tutti i costi. Si apre lo spiraglio di un cambiamento epocale verso la mobilità pubblica offerto dalla metro e di rimando si battaglia per la perdita di una manciata di  posti macchina. E' questo il male di Roma. E' questa la radice di una cultura cieca e ottusa che deve essere estirpata. E dà francamente fastidio leggere su una testata giornalistica che si millanta portatrice dei valori di una cultura della sostenibilità degli articoli di tale populismo e inconsapevolezza.

3 commenti:

  1. Concordo al 100%, bravo!

    Ora mi cerco i contatti di questo fesso di Celani (se ce li ha) e gli linko l'articolo.

    RispondiElimina
  2. ...a prescindere dalle dichiarazioni più o meno opinabili di un consigliere romano. Mi pare chiaro che non sai assolutamente di cosa parli, altrimenti dovresti spiegarci quale sia il "cambiamento epocale verso la mobilità pubblica offerto dalle metro" quando sia linee bus/tram che corse metro sono state tagliate negli ultimi anni e di contro sono invece aumentati i costi per l'utente.
    Forse l'insostenibile status quo basato sulla violenza della macchina a tutti i costi dipende maggiormente dalle scelte sbagliate (con conseguenti dichiarazioni ipocrite) di chi dirige l'azienda del trasporto pubblico romano, molto di più che dalle dichiarazioni di questo politicante su un quotidiano!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Anonimo, la situazione attuale della metro B e del riordino del tpl di superficie mi è tristemente nota, come puoi leggere in un post successivo. Tuttavia trovo piuttosto superficiale dire che è tutta colpa dell'atac. Tu hai visto residenti del II municipio protestare due anni fa per PRETENDERE che venisse bandita la gara per i nuovi treni della B? Io no. Mentre ne ho viste decine lamentarsi per i posti auto ridotti, per qualche arbusto tagliato e per delle panchine non proprio all'ombra. Dopodiché il trasporto di superficie è carente e non funziona bene. Non stento a crederlo visto che il II municipio, viale Libia in testa, è la capitale della doppia e terza fila legalizzata. Quindi è solo colpa dell'atac? No. E' colpa di Sergio Marchi che ci ha presi in giro, dei cittadini che non protestano mai per le cose che servono veramente ma solo se gli si tocca l'orticello sotto casa, dei vigili che non multano le auto in sosta vietata, dei commercianti che non vogliono la riqualificazione del territorio proprio per consentire l'agognata sosta selvaggia "davanti ar negozietto", ed è colpa dei politici come Celani, che non hanno compreso l'insostenibilità del modello autocentrico e propagandisticamente si fanno promotori di battaglie ridicole e demagogiche contro queche fermata di bus.

      Elimina